La NASPI è l’indennità di disoccupazione che l’INPS eroga a lavoratori che perdono involontariamente l’occupazione. Sempre per via della grave crisi economica e dell’emergenza epidemiologica, la Legge di Bilancio con il capitolo lavoro è ammortizzatori sociali ha riservano diverse novità, tutte a vantaggio dei lavoratori.
Tra queste novità, ci sono quelle riguardanti la NASPI, che nel 2022 rimane più facilmente fruibile da chi perde il lavoro. Ma i vantaggi riguardano anche gli importi, che salgono rispetto a ciò a cui i lavoratori erano abituati da tempo.
Pochi sanno che si può prendere la NASPI, cioè la disoccupazione INPS anche con pochi giorni di lavoro effettuati e per ben 24 mesi
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Un accesso semplificato alla NASPI è ciò che è fuoriuscito dall’ultima Legge di Bilancio. Per chi perde il lavoro nel 2022, confermato lo stop ad uno dei requisiti classici dell’indennità per disoccupati INPS. Parliamo del requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono la perdita del lavoro. Vista la grave emergenza che da due anni sta vessando l’Italia, con il lavoro che latita e con le attività che chiudono, non è certo una cosa da poco. Altre novità riguardano gli importi, perché il taglio del 3% al mese a partire dal quarto mese di fruizione dell’indennità, slitta al sesto mese.
E per gli over 55 ancora meglio. Infatti per chi perde il lavoro ed ha almeno 55 anni di età compiuti alla data di presentazione della domanda di NASPI, il taglio di assegno parte dall’ottavo mese di beneficio.
Le altre novità che entrano in vigore nell’anno 2022
Per quanto riguarda gli altri requisiti tutto invariato. La NASPI si può richiedere se ci sono almeno 13 settimane di lavoro effettivo nei 4 anni che precedono la data in cui si perde l’ultimo lavoro.
E la durata resta collegata sempre a questi 4 anni. Questo, dal momento che l’indennità può essere presa per la metà delle settimane di lavoro maturate in questo quadriennio. Pochi sanno che si può prendere la NASPI e non più la disoccupazione agricola per i lavoratori a tempo indeterminato in servizio, prima dell’interruzione del rapporto di lavoro, con le cooperative e i consorzi della filiera agricola e zootecnica.
Resta confermato anche il requisito dello stato di disoccupazione. E come sempre va ricordato che la perdita del lavoro deve essere involontaria. Significa che non si può prendere la NASPI se l’interruzione del rapporto di lavoro è nata da una precisa volontà del lavoratore. Le dimissioni infatti non permettono di percepire la NASPI, a meno che non si tratta di dimissioni per giusta causa.