La malattia di Alzheimer è, come ben sappiamo, la più comune forma di demenza nella popolazione degli over 65. Essa prende il nome dal neurologo tedesco Alois Alzheimer che, nei primi anni ‘900, ne descrisse per primo le caratteristiche.
In generale, si tratta di una malattia degenerativa che, progressivamente, distrugge i neuroni di alcune zone del cervello, provocando un deterioramento irreversibile delle funzionalità cognitive. Tra i primi segnali dell’Alzheimer troviamo la perdita di memoria, della capacità di ragionamento e della capacità di linguaggio. Con il passare del tempo, poi, si potrebbe manifestare una progressiva perdita dell’autonomia e della capacità di compiere le normali attività quotidiane.
Le principali cause dell’Alzheimer e recenti sviluppi
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Le cause dell’Alzheimer non sono ancora del tutto chiare, ma sembrerebbero legate all’alterazione di una proteina, ossia il precursore del peptide beta-amiloide. Quest’ultima, per ragioni ancora ignote, ad un certo punto della vita del paziente, inizia ad aggregarsi in maniera incontrollata nel cervello. Questo processo, in seguito, provocherebbe la formazione di una sostanza neurotossica (la beta amiloide) che porterebbe ad una progressiva morte dei neuroni.
Tuttavia, come riporta Fondazione Veronesi, da alcuni recenti studi è emerso un legame tra l’insorgenza del morbo e alcune disfunzioni nel metabolismo del colesterolo. In poche parole, pare che gli ossisteroli, prodotti dall’ossidazione di questa molecola, potrebbero essere la causa della neuro-infiammazione e della formazione del peptide beta-amiloide.
Pochi sanno che quest’olio potrebbe essere un valido alleato contro l’Alzheimer
Alla luce di questa deduzione, alcune ricerche si stanno concentrando sullo studio di una particolare gamma di molecole antiossidanti, chiamate polifenoli. Essi sono presenti all’interno di piante, frutta e verdura e sarebbero in grado di svolgere una potente azione antinfiammatoria, anche a livello cerebrale.
Anche alcuni alimenti, come ad esempio l’olio extravergine d’oliva, sono ricchi di polifenoli. In questo caso specifico, il principale polifenolo è l’idrossitirosolo, che potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel contrastare la neuro-infiammazione provocata dagli ossisteroli.
Sulla base di queste evidenze sperimentali, dunque, appare chiaro che pochi sanno che quest’olio potrebbe offrire opportunità contro la malattia. Infatti diverse ricerche stanno cercando di individuare, nell’olio extravergine d’oliva, il perfetto candidato non solo per il trattamento della suddetta neuro-infiammazione, ma anche per la prevenzione.
Altre strategie per la prevenzione
Quindi, pochi sanno che quest’olio potrebbe avere un ruolo decisivo nella lotta contro l’Alzheimer. Non ci resta che attendere gli sviluppi futuri e continuare a condurre uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta.
Ricordiamo, infatti, che per prevenire l’insorgenza dell’Alzheimer e di altre forme di demenza è importante scongiurare il rischio di malattie cardiache. Ciò si potrebbe attuare tenendo sotto controllo, ad esempio, i livelli della pressione e del colesterolo. Inoltre, si consiglia di effettuare regolarmente attività fisica, controllare il proprio peso e stimolare il cervello con delle attività ricreative.
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