Esistono malattie che per loro stessa natura sono progressivamente invalidanti, rendendo difficoltoso lo svolgimento delle ordinarie attività quotidiane. Tra queste rientra l’artrite psoriasica che può determinare uno stato invalidante anche grave in chi ne soffre. Tuttavia ancora pochi sanno che questa malattia per le sue caratteristiche può dare il diritto a richiedere l’assegno di invalidità a determinate condizioni.
Si tratta di una malattia reumatica infiammatoria, cronica ai danni delle articolazioni. Può colpire persone con psoriasi cutanea o con storie familiari in parenti prossimi di primo o secondo grado. I sintomi più frequenti sono gonfiore e dolore articolare e le articolazioni maggiormente colpite sono quelle delle mani, ginocchia, caviglie e piedi. Se non diagnosticata e trattata tempestivamente può determinare gravi disabilità con gravi impatti sulla vita sociale e lavorativa. Questa malattia può manifestarsi tra i 30 e i 50 anni d’età e può colpire sia uomini che donne.
Quando la patologia progredisce può compromettere in misura rilevante l’attività lavorativa del soggetto che ne è affetto. Secondo un’indagine dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici in collaborazione con l’INPS, sono almeno 24 milioni le giornate lavorative perse a causa di questa malattia.
Pochi sanno che questa malattia per le sue caratteristiche può dare il diritto a richiedere l’assegno di invalidità
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L’artrite psoriasica, come tutte le malattie croniche, è caratterizzata da un lento e progressivo declino delle normali funzioni fisiologiche, tanto da essere una patologia invalidante. Le malattie croniche sono molto più diffuse di quanto si possa pensare e potrebbero essere l’anticamera della pensione di invalidità. L’artrite psoriasica, nonostante sia considerata una malattia cronica e invalidante, non dà automaticamente diritto ad eventuali agevolazioni. Come il congedo dal lavoro per 30 giorni, illustrato nell’articolo “Pochi sanno che si possono ottenere 30 giorni di congedo pagato senza Legge 104”. Queste infatti possono ottenersi solo a seguito di verbale di accertamento del grado di invalidità o inabilità.
Pertanto per ottenere il riconoscimento del proprio stato invalidante da parte dell’INPS è necessario un accertamento. Per ottenerlo sarà necessario presentare la domanda all’INPS, allegando il certificato del medico curante che attesti la malattia e il grado d’invalidità. La Commissione medica dell’ASL, una volta effettuata la visita, entro 90 giorni, redigerà un verbale dove indicherà la percentuale di invalidità. Qualora il verbale di accertamento sia negativo, si potrà presentare ricorso entro il termine di 180 giorni dalla comunicazione dello stesso.
Inoltre coloro che soffrono di questa malattia, essendo considerata una patologia invalidante cronica, hanno diritto all’esenzione del ticket, presentando domanda all’ASL competente.
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