In natura ci sono tantissime piante meravigliose capaci di colorare e abbellire non solo balconi e giardini, ma anche gli ambienti interni dell’appartamento. Tuttavia, non tutti sanno che alcune di queste piante, dietro la loro straordinaria bellezza, potrebbero nascondere delle insidie. Infatti, molte di esse potrebbero addirittura essere velenose per gli esseri umani o per gli animali. In questo contesto, quindi, è molto importante essere preparati e saper riconoscere quali sono le varietà più tossiche per la nostra salute.
Un processo evolutivo
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Tutte le piante in generale, nel corso della loro evoluzione, tendono a sviluppare diversi meccanismi di difesa. Questo accade perché, in un modo o nell’altro, anche loro hanno bisogno di proteggersi da funghi, virus, batteri e animali erbivori. Per farlo, la maggior parte di esse, tende a rilasciare delle sostanze tossiche, in grado di danneggiare i “nemici” esterni. Sulle nostre pagine, abbiamo visto che questo sistema viene adottato per esempio dalle azalee, oppure dal bosso.
In questo articolo, invece, vedremo un’altra pianta, molto diffusa nei nostri giardini e che, per via di questi meccanismi, risulterebbe tossica. Stiamo parlando dell’oleandro, un arbusto sempreverde particolarmente diffuso nelle Regioni mediterranee e coltivato principalmente per scopi ornamentali.
Pochi sanno che questa diffusissima pianta da giardino potrebbe essere velenosa per qualsiasi specie di animale
Appartenente alla famiglia delle Apocynaceae, l’oleandro (o nerium oleander) sarebbe una delle piante più tossiche in natura. Infatti, tutte le sue parti (foglie, semi, corteccia), se ingerite, potrebbero causare diversi problemi per la salute di qualsiasi specie animale. In alcuni casi più gravi, potrebbe addirittura essere fatale. La principale responsabile di questa tossicità è l’oleandrina, un glucoside che sarebbe in grado di provocare problemi gastrointestinali e cardiaci. Infatti, oltre a causare nausea, vomito, diarrea e bruciori di stomaco, questa sostanza potrebbe aumentare la frequenza respiratoria o provocare una bradicardia.
In quest’ultimo caso, si avrebbe un progressivo rallentamento della frequenza cardiaca che, quindi, scenderebbe a 50 battiti al minuto. Come avverte l’Istituto Superiore di Sanità, questo disturbo potrebbe, a sua volta, provocare diversi sintomi. Infatti, potrebbero manifestarsi debolezza, vertigini, dolore al petto, confusione e senso di svenimento.
Prevenzione e cure
Quindi, pochi sanno che questa diffusissima pianta potrebbe provocare diversi problemi di salute, a volte anche gravi. Per prevenire l’avvelenamento da oleandro, sarebbe importante non utilizzare i rami o i tronchi della pianta come combustibile. Infatti, anche l’inalazione del fumo potrebbe causare diversi problemi. In caso di intossicazione con decorso grave, infine, è importante avvertire subito il proprio medico curante e contattare il Centro Antiveleni.