Siamo ormai piuttosto lontani da quella ormai antica visione dualistica cartesiana che voleva la mente separata dal corpo. Attualmente, i nuovi saperi mostrano quanto questa ideale divisione stia lasciando spazio ad un sistema unico, organico e inscindibile. Proprio in tale prospettiva è possibile parlare complessivamente di benessere della persona all’interno dei vari contesti e ambiti di vita. Evidenze scientifiche mostrano che l’attività di un organo non si possa circoscrivere a quel singolo elemento. Essa è strettamente connessa ad altri distretti e da questi è contemporaneamente influenzata come accade nel rapporto tra cervello e intestino ad esempio.
È vero che pensiamo con la pancia?
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Sarà capitato a molti di prendere delle decisioni “di pancia”. Sebbene fino a poco tempo fa questa potesse sembrare una semplice e bizzarra espressione linguistica, oggi la scienza ci fornisce dei dati interessanti. Pochi sanno che per mantenere il cervello in salute è importante curare quest’organo. Stiamo parlando dell’intestino e del modo in cui interagisce con la mente e viceversa. Alcuni recenti studi scientifici rivelano che i batteri che popolano il nostro intestino riescono a condizionare il funzionamento del cervello. Si parla, non a caso, di asse intestino-cervello.
Pochi sanno che per mantenere il cervello in salute è importante curare quest’organo
All’interno dell’intestino si trovano milioni di microganismi che costituiscono il cosiddetto microbiota. Questo sistema è particolarmente sensibile e alcuni squilibri sono la risultante di una alimentazione inadeguata. Ecco perché in un articolo precedente abbiamo illustrato “Come riequilibrare intestino e flora batterica in maniera naturale”.
Le ricerche della scienza hanno sempre più posto l’attenzione sulle funzioni che tale colonia batterica svolge nell’organismo. Un recente studio dell’Università della California mostra che esistono dei canali di comunicazione bidirezionale tra cervello e intestino. A giudizio degli scienziati questi canali si possono modulare attraverso la permeabilità della parete dell’intestino e della barriera ematoencefalica. Non a caso ricordiamo che il 90% della serotonina, il cosiddetto ormone del buon umore, si produce proprio all’interno dell’intestino.
Molti studiosi ipotizzano che le interazioni dell’asse cervello-intestino possano influenzare lo sviluppo di alcune patologie come la sindrome dell’intestino irritabile o l’obesità. Altri invece stanno esplorando la connessione con disturbi dell’umore come depressione, stress e malattie neurodegenerative. Sebbene il campo di ricerca sia ancora in espansione, sicuramente un microbiota intestinale sano contribuisce ad uno stato di salute ottimale.
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