Con il Bonus 110% moltissimi italiani hanno assunto ditte specializzate per eseguire lavori e ristrutturazioni. Nei rapporti con questi professionisti possono sorgere una serie di problemi. Si pensi all’appaltatore che non termina i lavori promessi, oppure che non predispone tutte le misure di sicurezza previste dalla legge. In questi casi, per evitare che risponda il committente, è importante conoscere diritti e doveri che nascono dal contratto di appalto. In particolare, ecco cosa fare in caso di errori nel progetto dei lavori.
L’appalto di lavori è un contratto molto utilizzato in questo momento. Infatti, grazie ai vantaggi fiscali studiati dal Governo sono moltissimi gli italiani che si sono rivolti a ditte specializzate per eseguire lavori e ristrutturazioni dei propri immobili. Proprio perché in moltissimi stanno utilizzando questo contratto, è importante conoscere diritti e doveri che ne derivano. Anche perché pochi sanno che, a seguito della stipula di un contratto di appalto, il committente rischia sanzioni, anche penali, in caso dimentichi di controllare l’operato della ditta.
È noto, infatti, come se un lavoratore si infortuna durante la sua attività la legge preveda delle conseguenze. Da un lato, per alcuni lavori considerati pericolosi, come quello di costruzioni, è prevista la stipula di un’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. In questo caso, l’INAIL dovrà liquidare una certa indennità al lavoratore danneggiato sul lavoro. La Cassazione, di recente, ricorda come il lavoratore possa dare prova di avere subito un infortunio sul lavoro in maniera piuttosto semplice attraverso presunzioni.
La responsabilità di ditta e committente
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D’altra parte, però, gli infortuni sul lavoro possono comportare la responsabilità, sia civile che penale, della ditta e del committente. Secondo il Decreto Legislativo 81 del 2008, la ditta ha il compito di predisporre, e il committente dei lavori quello di vigilare, sulla predisposizione di tutte le misure di sicurezza necessarie ad evitare infortuni per i dipendenti. Se appaltatore e committente violano questi obblighi di legge rischiano sanzioni civili e penali.
Un altro punto particolarmente interessante a cui fare attenzione in caso di ristrutturazioni in casa riguarda gli eventuali errori che può riportare il progetto dei lavori. La Cassazione, in una recente ordinanza numero 31273 del 2022, ha chiarito come pochi sanno che l’appaltatore è responsabile per errori del progetto dei lavori anche quando sia fornito dal committente stesso. Secondo i giudici, infatti, la ditta deve eseguire i lavori in base all’articolo 1176 del codice civile. Più nello specifico, deve eseguire i lavori con diligenza professionale. Questo comporta che la ditta debba eseguire i lavori che le vengono affidati a regola d’arte.
Pochi sanno che l’appaltatore è responsabile per errori del progetto in questo caso
Per eseguire i lavori a regola d’arte la ditta deve verificare molto bene il progetto. Anche se questo le viene sottoposto dal committente e non lo redige autonomamente. Infatti, la Cassazione chiarisce come l’appaltatore abbia il preciso dovere contrattuale di segnalare eventuali errori presenti nel progetto. In particolare, quando questi errori impediscano di realizzare l’opera, appunto, a regola d’arte. In assenza di questa segnalazione, l’appaltatore, che abbia realizzato il lavoro in perfetta corrispondenza con il progetto sottopostogli dal committente, sarà considerato responsabile dei vizi dell’opera.