La nuova patente di guida automobilistica introdotta con D.M. 7/10/1999, ossia quella di plastica rigida, di formato simile alla nuova carta d’identità elettronica, ha il medesimo valore del documento d’identità. L’Italia si è così allineata agli standard comuni in tutta Europa e, dunque, le amministrazioni sono tenute ad accettarla. Per molto tempo, però, gli uffici si sono rifiutati di attribuirle questo valore.
Ciò era dovuto al fatto che la patente è rilasciata dalla Motorizzazione civile e non da un’amministrazione dello Stato. Fortunatamente, il pericolo di dover tornare a casa per recuperare la carta d’identità è ormai scongiurato. Il Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa indica espressamente quali sono i documenti di riconoscimento equipollenti alla carta d’identità.
Pochi sanno che la patente di guida, oltre a permettere di guidare, avrebbe anche questi altri utili effetti legali
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Questi sono: il passaporto, la patente di guida, la patente nautica, il libretto di pensione, il patentino di abilitazione alla conduzione di impianti termici, il porto d’armi. Anche le tessere di riconoscimento sono considerate equipollenti, purché munite di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente. Inoltre, devono essere rilasciate da un’amministrazione dello Stato.
Non rientra in questo elenco, ad esempio, la tessera sanitaria, nonostante venga rilasciata gratuitamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’esclusione della tessera sanitaria è dovuta alla mancanza della foto del titolare, in quanto ciò impedisce l’effettivo riconoscimento. Tra i documenti che abbiamo citato la patente è sicuramente il più diffuso. Pochi sanno che la patente di guida avrebbe anche questi altri utili effetti legali. Inoltre, è bene non lasciarla mai a casa se non vogliamo incorrere in pesanti sanzioni.
L’esibizione di una patente falsa costituisce reato
Questa utilissima funzione della patente di guida ha però delle conseguenze in punto di diritto penale. I giudici della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20507/2019, hanno affermato che chi esibisce una patente falsa alle autorità commette un reato. In particolare, si configura il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o sulle qualità personali proprie o di altri. Consegnare una patente falsa equivale infatti a dichiarare false informazioni in relazione alla propria identità e questo comportamento è punito con la reclusione fino a sei anni.
La patente di guida, ad oggi, è un utilissimo documento e grazie al suo formato ridotto è possibile portarla sempre con sé. Se dovessimo trovare un ufficio non disposto ad accertarla come documento d’identità, da oggi sappiamo come difenderci.
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