Il divorzio non è mai un momento semplice. I coniugi si trovano a dover gestire moltissime situazioni diverse. Non solo c’è il problema delle relazioni affettive, ma si hanno anche delle grosse questioni giuridiche ed economiche. Infatti, con la separazione e il divorzio bisogna pensare a crescere e ad agire nel miglior interesse dei figli.
Oltre, a questo ci sono le problematiche riguardanti l’assegno divorzile e quello di mantenimento. Sia al vecchio coniuge o al coniuge separato, che anche ai figli. Ci sono, poi, questioni ancora più spinose quando il genitore obbligato non paga ai figli l’assegno dovuto.
Altro problema particolarmente importante e discusso riguarda l’assegnazione della casa familiare. Infatti, un passaggio molto complesso di separazione e divorzio riguarda proprio la questione di chi abiterà nella casa di famiglia. Secondo il codice civile l’attribuzione della casa familiare serve a conservare, il più intatto possibile, l’ambiente domestico. Questa norma è pensata soprattutto nell’interesse dei figli. La legge, infatti, vuole che la separazione e il divorzio siano meno traumatici possibile per i figli.
Pochi sanno che in caso di assegnazione della casa familiare è il proprietario, e non l’inquilino, che deve pagare queste spese sempre presenti
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Proprio l’articolo 337-sexies del codice civile prevede che il giudice attribuisca la casa familiare guardando, prima di tutto, all’interesse dei figli. Secondo la giurisprudenza l’attribuzione della casa familiare non può essere disposta in favore del coniuge più debole economicamente. La funzione, cioè, dell’attribuzione della casa familiare è solo quella di fare l’interesse dei figli e dei minori.
Riguardo, invece, il problema di riequilibrare la disparità economica tra gli ex coniugi ci sono altri istituti. Ad esempio, l’assegno di mantenimento nella separazione. Questo, come è noto, si calcola partendo dal tenore di vita tenuto durante il matrimonio.
E poi l’assegno divorzile dopo il divorzio. L’assegno divorzile ha proprio come funzione principale quella retributiva. Vuole, cioè, ripagare il coniuge economicamente debole degli sforzi fatti durante il matrimonio che non gli hanno permesso di fare carriera. Ora pochi sanno che in caso di assegnazione, quando il giudice attribuisce la casa familiare al coniuge cui sono affidati i figli, si possono porre ulteriori questioni. In particolare, se il proprietario esclusivo dell’immobile è l’altro ex coniuge, si discute molto riguardo chi spettino alcune spese di gestione dell’immobile.
A chi spettano queste spese
La Cassazione, con l’ordinanza 16613 del 2022, ha spiegato quale dei coniugi è tenuto a pagare le spese condominiali. Se sia tenuto l’ex coniuge che ci vive con i figli e dunque utilizza materialmente le utenze, oppure l’altro, come proprietario. I giudici hanno detto che le spese condominiali spettano al proprietario. E che l’amministratore di condominio non può proprio chiederle al coniuge affidatario della casa familiare.
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