L’ipercolesterolemia è quella condizione non invalidante ma potenzialmente rischiosa per la salute del cuore. Maggiore è la quantità di colesterolo LDL, comunemente detto cattivo, maggiore sarà il rischio di incorrere in problemi cardiovascolari.
È importante ricordare che il colesterolo è una molecola necessaria all’organismo poiché partecipa alla sintesi della vitamina D, essenziale per il sistema immunitario e per la salute delle ossa. Ciò nonostante, non deve superare il livello standard, specialmente quello cattivo.
Per stare bene, il colesterolo LDL non deve superare i 100 mg/dl per le persone che soffrono di altre patologie e i 130 mg/dl per quelle in ottimo stato di salute. Ma anche il colesterolo HDL, o buono, deve rimanere alto e non scendere sotto i 50 mg/dl. In totale, il colesterolo non deve andare oltre i 200 mg/dl.
È altrettanto importante ricordare che quando si parla di ipercolesterolemia non è detto che il colesterolo cattivo sia alto. Può essere che il colesterolo totale superi i 200 mg/dl perché quello buono è più alto. Per scongiurare qualsiasi problema legato alle elevate quantità di colesterolo cattivo nel sangue, si consiglia di seguire una dieta sana e bilanciata e di praticare attività fisica.
La ricerca scientifica, come sappiamo, fa ogni giorno passi da gigante e anche in questo campo ha trovato delle risposte alle nostre domande. Ecco perché pochi sanno che esistono dei farmaci efficaci contro il colesterolo cattivo ed ecco quali.
Alirocumab ed Evolocumab
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L’Alirocumab e l’Evolocumab sono anticorpi monoclonali che agiscono direttamente sulla proteina protagonista della regolazione del colesterolo: la PCSK9. Andando a spegnere questa proteina si ridurrà il colesterolo cattivo soprattutto per quei casi cronici che soffrono di questa condizione sin dall’infanzia.
Dopo le statine, questi due farmaci biologici sembrano essere molto efficaci sui pazienti come mostrano i dati, e si parla di un successo quasi del 70%.
Pochi sanno che esistono dei farmaci efficaci contro il colesterolo cattivo ed ecco quali
Ma non è finita qui. Oltre a questi due anticorpi monoclonali che andrebbero ad incidere sulla proteina PCSK9, sono in via di sperimentazione dei cosiddetti siRNA capaci di inibire la funzione.
Nel frattempo si consiglia di consultare il proprio medico di fiducia per una valutazione circa una possibile terapia. Si consiglia, altresì, di evitare di mangiare cibi ricchi di grassi e zuccheri e di limitare il consumo di carne rossa, salumi, uova e formaggi stagionati. Evitare anche le bevande alcoliche e gassate. Optare per un consumo frequente di frutta e verdura e di praticare esercizio fisico; una camminata anche di mezz’ora già inciderebbe positivamente.