Tra le questioni di maggiore interesse per gli italiani c’è sicuramente quella della gestione dei propri beni immobili. Infatti, in moltissimi casi, gli immobili costituiscono la parte più rilevante del patrimonio di una persona, e la loro gestione deve essere molto attenta. Ogni giorno molti italiani si chiedono quali siano gli strumenti per gestire al meglio i propri immobili, quali siano i modi per trasferirli in modo sicuro ai propri parenti.
Un’altra questione spesso oggetto di discussioni e domande, presso gli avvocati, riguarda proprio la gestione di immobili abusivi, soprattutto quando si rischia un ordine di demolizione da parte del Comune. A questo riguardo è interessante notare come pochi sappiano che sia possibile convertire l’ordine di demolizione in pena pecuniaria e, dunque, salvare il proprio immobile, vediamo quando.
Sono moltissimi i dubbi giuridici che gli italiani si pongono riguardo la corretta gestione dei beni immobili. Tra le domande più spesso poste agli avvocati c’è sicuramente quella che riguarda i migliori strumenti per il trasferimento degli immobili ai propri parenti. Infatti, molte persone conoscono, sostanzialmente, solo la vendita, la donazione e il testamento come modalità di trasferimento della proprietà. In realtà, il codice civile nasconde una serie di istituti, poco conosciuti, che consentono di compiere trasferimenti più sicuri, immediati e gratuiti di immobili ai propri parenti.
Pochi sanno, poi, che la gestione scorretta di immobili può portare anche a commettere dei reati. Ad esempio, la Corte di Cassazione ha spiegato, di recente, che nelle trattative per la vendita o l’affitto di un immobile mancare di specificare l’esistenza del certificato di abitabilità dello stesso può portare al reato. Infatti, a seconda delle circostanze del caso, si potrebbe avere il reato di truffa in contratto punita fino a 3 anni di reclusione dal codice penale.
L’immobile abusivo
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Un’altra questione che spesso i clienti pongono all’attenzione dei propri avvocati, riguarda il come evitare di dover applicare un ordine di demolizione dell’immobile parzialmente abusivo emesso dal Comune. A questo proposito pochi sanno che è possibile sostituire l’ordine di demolizione con la diversa sanzione pecuniaria. Lo ha ricordato il Consiglio di Stato, in una recente sentenza 238 del 2023.
In questo provvedimento i giudici ricordano l’esistenza dell’articolo 34 del DPR 380 del 2001. Tale norma prevede appunto che gli interventi e le opere realizzate in parziale difformità sono rimossi o demoliti a spese e cura dei responsabili dell’abuso. La demolizione viene eseguita in base alle indicazioni presenti nell’ordine di demolizione emesso dal Comune. Se si supera il termine previsto dall’ordine di demolizione, questa viene effettuata dal Comune stesso.
Pochi sanno che è possibile sostituire l’ordine di demolizione con una sanzione diversa
Quando, però, dalla demolizione deriva un pregiudizio per la parte dell’immobile non abusiva, l’articolo 34 consente di sostituire la demolizione con una sanzione pecuniaria. Questa è pari al doppio del valore venale per le opere adibite ad usi diversi da quello residenziale. Il Consiglio di Stato ha chiarito con la richiamata sentenza un punto importante. Infatti, la decisione del se applicare la sanzione demolitoria o pecuniaria spetta all’Amministrazione.
E viene effettuata nella fase esecutiva dell’ordine di demolizione. Quindi, questa valutazione non rileva per determinare se l’ordine di demolizione stesso sia eventualmente illegittimo, cioè un errore da parte del Comune. La sostituzione della sanzione presuppone la correttezza dell’ordine di demolizione.