Le leguminose sono delle piante molto preziose, perché producono dei frutti e dei semi ghiotti e dalle mille proprietà. Nel menù di molti italiani non mancano mai, almeno un paio di volte a settimana.
Sono alimenti altamente sazianti, ricchi di fibre, polifenoli, sali minerali e importanti proprietà nutritive. L’unica pecca potrebbe consistere nella loro difficile digestione. Infatti, spesso gonfiano lo stomaco ed abbiamo bisogno di molte ore prima di assimilarli e smaltirli. Eppure esisterebbero dei trucchetti per evitare queste problematiche. Solitamente sarebbe meglio scegliere le varietà decorticate o in forma di farina.
In alternativa, è importante tenerli ammollo per almeno 12 ore prima di cucinarli, per poi buttare l’acqua e sciacquiamoli più volte nell’acqua corrente. Mentre in cottura potremmo farli bollire, gettare l’acqua e farli nuovamente bollire con altra acqua. Le leguminose più famose e comuni sono: ceci, fagioli, lenticchie, piselli, fagiolini.
Pochi mangiano questo legume alleato dell’intestino che favorirebbe la digestione e ridurrebbe i livelli di colesterolo
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Tendiamo ad acquistare e cucinare, più o meno, sempre gli stessi alimenti, anche quando parliamo di leguminose. In realtà, esistono tante altre varietà, che potrebbero donare notevoli benefici.
In Asia e in Egitto, ma anche in Italia, secoli fa, c’era un alimento della famiglia delle leguminose usato per ricostituire il fisico, ma non solo. Si tratta del fieno greco, o Trigonella foenum-graecum, adesso molto popolare anche in India. Ma i suoi possibili benefici non sono soltanto legati al rinvigorimento.
Infatti, pochi mangiano questo legume alleato dell’intestino che favorirebbe la digestione e ridurrebbe i livelli di colesterolo. I suoi semi preziosi, e disponibili tutto l’anno, sono particolarmente ricchi di fibre, per questo utili alla salute del nostro intestino e a facilitare la digestione.
Servirebbero, inoltre, anche combattere la stitichezza, abbasserebbero i livelli di colesterolo nel sangue. Grazie ai sali minerali, come manganese e rame, i semi sarebbero antiossidanti e utili per produrre i globuli rossi.
Come coltivare e mangiare i semi
Generalmente, possiamo seminare il fieno greco in un luogo protetto o a dimora, anche a fine inverno. Basterà interrare i semi a circa 1 cm sotto terra, distanziandoli tra loro a circa 15 cm, dopo pochi giorni noteremo il germoglio. La pianta potrà raggiugere i 50 cm di altezza, in estate invece cresceranno i baccelli, dove all’interno ci saranno i semi commestibili da estrarre.
Possiamo anche acquistare i semi, in negozi specializzati, da gustare in diversi modi. È possibile preparare decotti e infusi, lasciando per una notte i semi ammollo, poi facciamoli bollire con l’acqua e filtriamo il tutto per bere la bevanda. Oppure possiamo gustarli come se fosse una spezia, quindi aggiungendo la polvere in alcune pietanze. In alternativa, potremo anche mangiare i germogli ad insalata o creare creme con i semi cotti.
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