Pochi lo bevono ma questo caffè fa bene all’intestino pigro e non porta insonnia

caffè

Il caffè espresso è una delle cose per cui gli italiani sono più famosi al mondo. Non solo pizza e pasta, quindi. Ovviamente, sempre parlando del mondo culinario. Il caffè, anche se buonissimo e vero piacere da condividere con gli amici, non è per tutti. Sono in tanti a non apprezzarne il sapore, ad esempio. Ma ci sono altri che purtroppo devono farne a meno per motivi di salute. Infatti chi soffre di tachicardia e insonnia deve rinunciare a questa bevanda dall’aroma inconfondibile.

Il caffè che caffè non è

In Italia siamo abituati a chiamarlo caffè ma in realtà è una bevanda. Infatti, sia che si prepari nella moka o si usi quello solubile, del caffè non ha nulla. In primis la caffeina, la sostanza che bisogna consumare con moderazione per evitare problemi. Ne abbiamo già parlato in questo articolo “Per un consumo di caffeina più sicuro ecco i consigli per non avere cattive conseguenze”.

Stiamo parlando del caffè d’orzo, il sostituto del caffè ideale che non tutti conoscono.

Pochi lo bevono ma questo caffè fa bene all’intestino pigro e non porta insonnia

Il caffè d’orzo è una bevanda che compare in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel periodo era difficile reperire il caffè e gli italiani decisero di trovare un’alternativa. Nasce così l’abitudine di prendere al bar il caffè d’orzo.

In realtà, però, il caffè d’orzo ha moltissimi benefici per la salute. L’orzo è un cereale tra i più antichi ed è ricco di fibre, carboidrati e vitamine. Grazie alla sua composizione è un alimento perfetto per chi soffre di problemi digestivi. In un recente studio dei ricercatori hanno dimostrato che migliora le funzioni intestinali. Ma ha anche effetti benefici sul metabolismo lipidico.

Quindi, è vero che anche se in pochi lo bevono questo caffè fa bene all’intestino pigro e non porta insonnia. Il caffè d’orzo non ha una buona reputazione a causa dell’ acrilammide. Una sostanza che da studi su animali è risultata cancerogena. Ma non si forma solo nell’orzo ma anche durante la tostatura dei chicchi del caffè o la cottura del pane. L’EFSA si è pronunciata e ha anche stabilito una sorta di dose tollerabile. Quindi come ogni cosa consumiamola con moderazione.

Approfondimento

Attenzione chi soffre di questo fastidioso malessere deve bere massimo 2 tazzine di caffè

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