L’Italia conserva delle storie e dei luoghi particolari che cambiano forma di chilometro in chilometro. Questo vale anche per l’arte culinaria. Per questo oggi parliamo di una pietanza quasi “in via di estinzione” che però nasconde anni di storia e di impegno.
Infatti, pochi la conoscono, ma questa è la pasta più pregiata del Mondo. Scopriamo insieme di che pasta si tratta e dove bisogna andare per poterla assaggiare.
Pochi la conoscono ma questa è la pasta più pregiata del Mondo
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Stiamo parlando del “filindeu”. Questa preparazione sarda è tipica della zona di Nuoro ed è spesso citata nei romanzi di Grazia Deledda. Il suo nome potrebbe significare letteralmente “fili di Dio” oppure potrebbe derivare dalla parola araba “fidaws”, che significa “capelli”.
Effettivamente la forma affusolata di questo genere di pasta si adatta ad entrambe le possibili etimologie. Si tratta, infatti, proprio di fili di semola di grano duro che, intrecciati fra di loro, creano delle fitte reti.
Si pensa che questo tipo di primo piatto fosse servito ai pellegrini e ancora oggi è tradizione portarlo in tavola il giorno di San Francesco, il 4 ottobre, oppure il 1 di maggio.
Generalmente si prepara sotto forma di minestra ed è immersa in un brodo di pecora e condita con molto pecorino. Questo, sciogliendosi, diventa particolarmente filante e cremoso dando al piatto un gusto pieno e deciso.
Una tradizione nelle mani di poche persone
Attualmente assaggiare questo piatto non è semplice neppure all’interno della stessa isola. Per farlo bisogna necessariamente recarsi in Barbagia: è infatti molto improbabile che venga proposto nelle zone costiere.
Ci sono pochi locali che lo propongono anche nella parte più centrale del territorio. Questo perché la tecnica di preparazione de “su filindeu” è particolarmente lunga e difficile e si pensa che oramai sia in mano solo ad una decina di persone. Infatti la tradizione si tramanda solamente all’interno di una ristretta cerchia di famiglie di generazione in generazione.
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