Appartengono di diritto alla tradizione culinaria italiana le penne all’arrabbiata. Uno dei primi che possiamo davvero trovare ovunque, persino nei bar vicini alle università. Un piatto teoricamente semplice ma proprio per questo altrettanto pronto a essere esaminato e criticato da chi lo mangia. Anche perché come dicevamo è uno dei primi preferiti dagli italiani e per questo deve essere cucinato alla grande. Però davvero pochi conoscono l’ingrediente segreto delle vere penne all’arrabbiata cucinate dai migliori chef. Rimarremo stupiti nel vedere quale particolare sia in grado di fare la differenza.
Gli ingredienti sono sempre quelli
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C’è un trucco per far diventare questa pasta sublime e lo vedremo tra poco ma non è nessuna aggiunta agli ingredienti classici della ricetta:
- penne;
- pomodori datterini;
- aglio e peperoncino;
- olio e sale;
- prezzemolo fresco.
Come possiamo vedere i protagonisti sono sempre loro e non c’è nessun intruso nel piatto originale.
Pochi conoscono l’ingrediente segreto delle vere penne all’arrabbiata cucinate dai migliori chef
Eccoci finalmente al particolare che farà la differenza nella nostra ricetta: la cottura dei pomodorini: al cartoccio. Proprio così è proprio questa l’azione diversa della nostra ricetta. Vediamo come.
Laviamo bene i pomodorini e tagliamoli per il lungo a metà. Poi prendiamo un bel foglio di carta stagnola e schieriamo i nostri pomodorini tutti belli in fila, condendoli con un filo d’olio, una spolverata di peperoncino e del prezzemolo fresco.
Chiudiamo su se stessa la carta stagnola e inforniamo sulla piastra per una ventina di minuti a temperature non troppo alta. Una volta pronti e asciugati, uniamoli in padella all’olio all’aglio e facciamoli saltare per qualche istante. Uniamo la pasta e diamo l’ultima scottata prima di servire e gustare.
Le sue origini
Immortalata in tanti film italiani la pasta all’arrabbiata deve il suo nome all’abbondante presenza di peperoncino che farebbe diventare la faccia rossa come quando siamo arrabbiati. Alcune versioni prevedono la presenza del pecorino rigorosamente romano, ma le varianti in giro per l’Italia sono davvero tante. È fondamentale però che il prezzemolo sia sempre fresco e non essiccato.
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