È arrivato anche il momento delle castagne, un altro frutto delizioso per l’autunno per cui non si può non andare matti. Da mangiare arrosto, lessate, o candite sono l’ideale per l’arrivo delle temperature più rigide, accompagnate da un buon bicchiere di rosso.
Peccato che non sia sempre così facile trovarle e soprattutto risultino costose sia ai banchi del mercato che al centro commerciale. Il problema si risolverebbe se avessimo un castagno personale. E quindi perché non mobilitarsi in questa direzione e avere ogni autunno tutte le castagne che desideriamo? Ecco quindi poche e semplici regole per coltivare il castagno e risparmiare sull’acquisto dei suoi frutti prelibati.
Necessita di un ambiente fresco e non esageratamente umido come quello collinare
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Prima di tutto dobbiamo sapere che questa pianta è da sempre importantissima per l’uomo perché utile per numerosi utilizzi. Dal suo legno, dato che ne esistono delle vere e proprie foreste, fino al frutto che da sempre è stato una risorsa alimentare fondamentale per le popolazioni che vivono nelle zone di montagna e di alta collina. Molto usata è anche la farina di castagne per piatti e ricette come la polenta, la pasta e i dolci.
La pianta del castagno è mesofila, quindi ha bisogno di vivere in ambienti con un’umidità media. E’ anche mesotermica, quindi la sua temperatura ideale è tra gli 8 e i 15 gradi. Sopporta molto bene le temperature fredde, ma subirebbe dei danni e farebbe fatica a produrre i frutti a temperature che scendono sotto i 20°. Non ama le alte temperature, ma ha bisogno dell’esposizione al sole e alla luce.
Il suo habitat ideale è quindi l’ambiente collinare o di montagna, fresco e abbastanza umido insieme ad altri della sua specie.
Il castagno può raggiungere i 25-30 metri di altezza e per questa ragione difficilmente viene coltivato nei giardini di casa troppo piccoli. È perfetto invece in appezzamenti di terreno molto ampi di proprietà. Si prediligono dei terreni con una buona pendenza o inclinazione proprio come quelli di collina e acidi. Questa è una condizione essenziale per favorire lo sviluppo del castagno. È necessario quindi un pH inferiore al 6,8 e l’assenza di calcare attivo.
Poche e semplici regole per coltivare il castagno e risparmiare sull’acquisto dei suoi frutti prelibati
Il castagno ha inoltre bisogno di un terreno irrigato ma non troppo, quindi senza ristagni. Si può gestire l’idratazione del castagno con un sistema di irrigazione duraturo e graduale. Sapendo che ha bisogno di circa 600/700 mm di piogge annuali ripartite in più mesi, potremo prendere come riferimento questo parametro.
Inizialmente basterà concimarlo con un composto organico in modo da garantire una crescita costante.
Attenzione ad una delle malattie più frequenti in cui questa pianta può incorrere. Si chiama cancro del castagno ed è dovuto ad un fungo che colpisce la corteccia di rami e fusto. Prima si manifesta con delle macchie color rosso scuro-marrone di varia grandezza, che piano piano vanno a creare delle lacerazioni. Queste possono partire dai rami più piccoli fino ai più grossi e al tronco, e rischiano di causare la morte del nostro castagno.
L’azione più tempestiva che si può svolgere in questi casi è la potatura dei rami interessati dalla malattia.
Con tutte queste nozioni potremo piantare il nostro albero. E avere finalmente ceste piene di castagne buonissime da gustare con la famiglia davanti al focolare.