Molte persone hanno una predisposizione familiare all’ipercolesterolemia e spesso si ritrovano con valori alterati di grasso nel sangue. In altri casi i livelli alti di colesterolo LDL potrebbero dipendere da scorrette abitudini alimentari e dalla vita sedentaria. Ma a al di là delle cause scatenanti è importante capire di quanto scende il colesterolo totale con gli integratori alimentari naturali. E quando invece i livelli di grasso sono talmente alti da richiedere il ricorso a terapie farmacologiche. Di sicuro si potrebbe tentare di rientrare nei parametri attraverso una scelta più accurata dei cibi da consumare abitualmente e di quelli da scartare o da limitare. Spesso finiscono nel mirino degli alimenti da eliminare anche quelli che non rappresentano una reale minaccia soprattutto se assunti nelle giuste quantità.
Non a caso sarebbe del tutto inutile rinunciare a formaggi, carne e uova perché colesterolo cattivo e trigliceridi aumentano con questi cibi. Così come sarebbe più salutare usare metodi di cottura diversi dalla cottura in padella e dalla frittura. Chi soffre di ipercolesterolemia dovrebbe infatti privilegiare la grigliatura, la bollitura o la cottura a vapore. Inoltre dovrebbe sapere se c’è più colesterolo nel tuorlo d’uovo o in 100 grammi di formaggio stagionato come pecorino e grana padano. E in particolare quali sono i 5 formaggi più magri che possono mangiare i diabetici, gli intolleranti al lattosio e chi ha il colesterolo alto. Ciò perché i prodotti caseari sia freschi che stagionati hanno un lato valore proteico, sono ricchi di calcio e di minerali come fosforo, magnesio e zinco.
Più colesterolo nel tuorlo d’uovo o in 100 grammi di formaggio stagionato come pecorino e grana padano?
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Conviene quindi analizzare in modo dettagliato la quantità di colesterolo presente non solo in latticini e formaggi. Ciò perché un uovo intero che mediamente pesa 50 grammi contiene in misura approssimativa più di 180 mg di colesterolo. Al contrario 100 grammi di grana padano ne contengono 109mg e addirittura 91 il parmigiano reggiano. Si consideri inoltre che nella stessa quantità di pecorino sono presenti 90mg di colesterolo e ancora meno nel provolone che ne contiene 73mg.
In sostanza chi mangia 2 uova assume un quantitativo di colesterolo ben più alto rispetto a chi preferisce consumare formaggi a stagionatura lunga. Ciò tuttavia non dovrebbe indurre il soggetto con ipercolesterolemia ad eliminare dal proprio piano alimentare il consumo di uova. Le linee guida della Società italiana di nutrizione umana suggeriscono di mangiare da 1 a 4 uova a settimana. Tale raccomandazione riguarda sia i soggetti sani sia quelli affetti da particolari patologie. Sarà infine il nutrizionista o il medico curante a determinare la quantità ideale a seconda delle peculiari condizioni di salute del paziente.