La giornata del 1° agosto è stata particolarmente fortunata per migliaia e migliaia di risparmiatori. Ieri, infatti, diversi BTP hanno staccato la loro cedola semestrale, per la gioia dei rispettivi titolari. Ovviamente l’accredito netto sul conto corrente è visibile solo a partire da oggi, lunedì 2 agosto.
Vediamo di capirne di più in merito a questa pioggia di cedole e soldi sui conti correnti di questi fortunati risparmiatori.
I BTP che hanno staccato la cedola il 1° di agosto
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Abbiamo selezionato le più importanti emissioni di BTP il cui stacco cedola è avvenuto ieri. Com’è noto, la cedola semestrale accreditata è pari alla metà di quella annuale. In alcuni casi è stata particolarmente ricca, specie con riferimento ai BTP emessi 10-20 anni fa.
Presentiamoli in ordine di scadenza (da quella più vicina a quella più lontana):
a) BTP 0,9%, ISIN IT0005277444, emesso il 01/08/2017, scade il 01/08/2022;
b) BTP 4,75%, ISIN IT0004356843, emesso il 01/02/2008 e scade il 01/08/2023;
c) BTP 2,05%, ISIN IT0005274805, emesso il 04/07/2017 e scade il 01/08/2027;
d) BTP 0,95%, ISIN IT0005403396 emesso il 01/03/2020, scadenza il 01/08/2030;
e) BTP 0,6%, ISIN IT0005436693, emesso il 01/02/2021, scade il 01/08/2031;
f) BTP 5,75%, ISIN IT0003256820, emesso il 01/02/2002, scade il 01/02/2033;
g) BTP 5%, ISIN IT0003535157, emesso il 01/08/2003 e scadenza il 01/08/2034;
h) BTP 4%, ISIN IT0003934657, emesso il 01/08/2005 e scadenza il 01/02/2037;
i) BTP 5%, ISIN IT0004286966, emesso il 01/08/2007 e scadenza il 01/08/2039.
Infine il bond ISIN IT0004009673, cedola lorda al 3,75% ed emesso il 1° febbraio del 2006, è scaduto giusto ieri. In questo caso i titolari del bond incasseranno cedola e valore nominale.
Quando l’acquisto di obbligazioni fa fare l’affare del secolo?
Avevamo già anticipato quali sarebbero stati i giorni migliori del 2021 per comprare BTP. Infatti le migliori cedole si sono avute quando tassi e/o spread e/o inflazione erano alti.
In questo preciso momento storico invece non ci sono belle notizie per chi intende investire nei titoli di Stato:
- lo spread è a circa quota 108;
- i tassi BCE sono fermi a zero e non si prevedono variazioni a breve;
- solo l’inflazione è sostenuta e a luglio è stata pari all’1,80%.
Tuttavia, il rialzo del costo della vita oggi rappresenta solo un bel grattacapo. Il rendimento decennale rende all’incirca lo 0,63% annuo, ossia circa un terzo del carovita. Detta diversamente, chi investe oggi sul decennale riesce a coprire un terzo dell’attuale costo della vita. Mentre il resto è rimesso, al pari delle commissioni di compravendita e senza alcuna previsione di premio al rischio.
Pioggia di cedole e soldi sui conti correnti di questi fortunati risparmiatori
Mai come oggi per il piccolo risparmiatore la parola d’ordine è diversificazione. Infatti non guardare aldilà del tasso fisso equivale spesso a una perdita certa.
Ecco ad esempio quanto valgono 10mila euro sul c/c o sotto il materasso dopo 20 anni. Mentre investendo sul tasso fisso in genere si limitano i danni, ma non si annullano.
Dunque, nella misura in cui si ragiona in termini di medio-lungo termine, è quasi un dovere considerare tutte le opzioni in campo. Al riguardo, per chi cerca spunti operativi fai-da-te, questo lavoro costituisce un ottimo punto di partenza.