Pignoramento rapido e una montagna di cartelle esattoriali alle porte. E i contribuenti tremano

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Pignoramento rapido e una montagna di cartelle esattoriali alle porte. E i contribuenti tremano

Quando lo Stato vuole, la sua efficienza diventa proverbiale. Se però è in ballo l’interesse di cittadini, tutto diventa farraginoso, burocratico, pachidermico. Quando l’interesse è dello Stato, le procedure improvvisamente diventano rapide ed efficaci. E infatti con l’ultima Legge di Bilancio, grazie a una norma ad hoc (articolo 96) gli atti esecutivi dell’Agenzia delle Entrate prendono l’autostrada. Così con il pignoramento e una montagna di cartelle esattoriali alle porte, i contribuenti tremano.

Pignoramento rapido e una montagna di cartelle esattoriali alle porte. E i contribuenti tremano

Dal primo settembre inizieranno ad arrivare 8,5 milioni di cartelle esattoriali scadute. La consegna era prevista per marzo, poi a causa dell’emergenza coronavirus c’è stata una prima proroga al 31 maggio. E successivamente una seconda al 31 agosto. Se non arriva una terza proroga (difficile che accada), dal 1° settembre inizieranno a piovere cartelle esattoriali sui contribuenti italiani.

Nella Legge di Bilancio 2019 è stata predisposta una norma per assicurare la riscossione veloce di tasse arretrate come Imu, Tasi e Tari. L’articolo 96 ha introdotto l’accertamento esecutivo che in caso di mancato pagamento di un debito prevede sanzioni immediate come fermo amministrativo, ipoteca, pignoramento

Debiti dello Stato con le imprese per 50 miliardi.

A distanza di 3 mesi dall’inizio della crisi oltre un milione di lavoratori devono ancora ricevere la cassa integrazione in deroga. Per richiedere i prestiti garantiti dallo Stato, occorre fare una trafila sfiancante. Inoltre arrivano col contagocce. Al 29 maggio, secondo Bankitalia, solamente il 60% delle domande erano evase, per un totale di 10 miliardi su 50 di richiesta.

Il presidente di Confindustria Bonomi, in occasione dell’incontro agli Stati generali, ha sottolineato come lo Stato ha debiti per 50 miliardi con le imprese. Che deve pagare da anni. Quando è in ballo l’interesse del cittadino, quando si deve pagare il contribuente, lo Stato diventa lento e applica procedure e farraginose. Ma quando si stratta di riscuotere cartelle scadute, dopo 60 giorni scattano i pignoramenti.

E se per par condicio la stessa norma venisse applicata anche ai ritardi nei pagamenti dello Stato?

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