La crisi epidemiologica ha messo in ginocchio tantissime famiglie e imprese che sono state costrette all’improvviso a fermare le loro produzioni e attività. Le perdite causate da questo fermo quasi obbligato, hanno messo a dura prova tantissime imprese nonostante Bonus e agevolazioni messe in campo dal Governo. Oltre agli aiuti alle famiglie, si pensi ad esempio all’istituzione dell’assegno unico, sono stati previsti diversi aiuti per le imprese finalizzate ad una loro ripartenza. Tra questi ultimi il Governo con il D.L. Liquidità 23/2020 ha introdotto importanti misure urgenti per imprese e professionisti inerenti all’accesso al credito. Per garantire la liquidità alle imprese ha previsto il cosiddetto prestito garantito dallo Stato per aiutare le imprese in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica. Ma in caso di mancato pagamento delle rate scattano pignoramenti per chi non ha fatto i dovuti versamenti. Vediamo di cosa si tratta.
In cosa consiste il prestito garantito dallo Stato
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Il Decreto ha potenziato il Fondo di Garanzia per fronteggiare le esigenze immediate di liquidità delle imprese e professionisti per affrontare la crisi epidemiologica. Pertanto sono state semplificate le procedure di accesso e ampliata la platea dei beneficiari. L’attuale Legge di Bilancio ha prorogato al 30 giugno 2022 i prestiti alle imprese coperti dal Fondo di Garanzia PMI. Tale misura si basa sul fondo di garanzia PMI. Attraverso questo strumento le piccole e medie imprese colpite dal Covid 19 hanno potuto ricevere un prestito fino a 30.000 euro. Sui piccoli prestiti fino a 30.000 euro il Fondo copre il 90% dei finanziamenti. Il prestito può avere una durata di circa 10 anni e il tasso d’interessi può essere variabile e terrà in considerazione anche i costi d’istruttoria.
Pignoramenti a chi non ha fatto questi pagamenti alla banca
Ma cosa accade se l’impresa o il professionista non riesce a pagare le rate del prestito? In particolare essendo un prestito garantito dallo Stato, il beneficiario risponderà comunque del suo inadempimento? La risposta è sicuramente affermativa e dal Fisco scattano pignoramenti a chi non ha fatto i dovuti versamenti alla banca. In particolare la banca, in caso di insolvenza anche di una sola rata potrà appellarsi alla garanzia dello Stato, ovvero escutere la garanzia statale. Ma se è vero che lo Stato tutela la banca creditrice mediante il Fondo di Garanzia, questo non vuol dire che il beneficiario del prestito non diventi debitore. In realtà quest’ultimo sarà debitore nei confronti dello Stato il quale potrà intraprendere ai danni del debitore le procedure esecutive previste dalla legge. In particolare dopo l’escussione della garanzia dello Stato, quest’ultimo mediante il suo braccio operativo che è il Fisco recupererà quanto pagato alla banca. Il Fisco azionerà pertanto tutte le procedure esecutive ai danni del debitore.
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