Ci sono parole che cambiano il corso della storia. “Io ho un sogno” di Martin Luther King, “Siate affamati. Siate folli” di Steve Jobs sono solo alcuni esempi lampanti. Esistono, poi, parole che in condizioni normali non hanno un gran valore. Ma visto che nel 2020 di “normale” c’è stato ben poco, alcune parole apparentemente insignificanti hanno assunto la massima importanza.
Vediamo quali sono attraverso questo piccolo dizionario del Covid.
Da “autocertificazione” a “DPCM”
Indice dei contenuti
Autocertificazione. Molti di noi si sono potuti spostare durante i momenti più drammatici dell’anno, nonostante le misure restrittive. Ciò è stato possibile per motivi strettamente necessari tramite la compilazione dell’autocertificazione.
Congiunti. Dal mese di maggio il Governo ha progressivamente allentato la stretta sulla libertà di circolazione. Da allora è stato possibile rivedere familiari, amici, colleghi di lavoro. Insomma, i congiunti.
DAD. O meglio didattica a distanza. Questa modalità di interazione ha permesso agli studenti e ai professori di portare avanti l’attività scolastica. Non senza evidenti difficoltà.
DPCM. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato l’atto amministrativo che ha regolato le nostre vite nel 2020. Ci siamo occupati di questo provvedimento in un nostro recente articolo (link in fondo alla pagina).
Da “lievito di birra” a “pandemia”
Lievito di birra. Durante la quarantena chi di noi non si è dilettato con la preparazione di pane e pizza? Chi lo nega, forse, mente sapendo di mentire. Altrimenti non ci sarebbe stata penuria di questo ingrediente nei supermercati.
Lockdown. Se c’è un vocabolo che più di altri rappresenta il 2020, è senza dubbio “lockdown”. Una reclusione forzata che vorremmo scordarci per sempre negli anni a venire.
Mascherina. La mascherina è il dispositivo di protezione individuale più importante per evitare il contagio. In questi mesi abbiamo visto mascherine di ogni tipo, colore e forma. Dovremo portarla ancora per un bel pò.
MES. Altro non è che il Meccanismo Europeo di Stabilità. Si tratta di un organismo a cui partecipano numerosi Paesi europei. Esso consentirebbe l’accesso a dei fondi che gli stessi Stati hanno versato per affrontare le emergenze economiche. Ha diviso tutti senza eccezioni: politica e società civile.
Pandemia. Dal greco “pandemos”. In italiano vuol dire “tutta la popolazione”. Infatti, nessun paese al mondo è stato immune dal contagio del virus. Non a caso, L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia lo scorso marzo.
Da “smartworking” a “zona rossa”
Smartworking. La stragrande maggioranza delle persone non ha potuto recarsi sul posto di lavoro a causa delle restrizioni. Dunque, i lavoratori sono stati costretti a fare il proprio dovere da casa con questa forma di “lavoro agile”. Siamo sicuri che sia molto agile? Non sempre.
Tampone. È la cartina di tornasole della trasmissione del virus. Tampone molecolare, sierologico, positivo, negativo. Anche questa parola la ricorderemo a lungo.
Terapia intensiva. È il reparto ospedaliero dove nessuno si augura mai di finire. Molte persone qui si sono salvate, altre non ce l’hanno fatta. In ogni caso dobbiamo davvero tanto a chi ci lavora. E lo fa senza sosta.
Zona rossa. Il rosso è il colore per eccellenza dell’emergenza. In zona rossa non ci si muove, non ci si relaziona, si vive a metà. È un luogo stantìo dove là, per un attimo, tutto sembra sospeso. E allora ci auguriamo tutti che il 2021 sia un grande prato verde per l’Italia e per il mondo intero.
Ecco, dunque, questo piccolo dizionario del Covid.
Approfondimento
Abbiamo appena letto “Piccolo dizionario del Covid”. Qui possiamo trovare un approfondimento su tutti i DPCM varati dal Governo contro il Covid.