Milano si appresta a vivere un’altra giornata di trattazioni molto altalenanti. All’apertura il FTSE MIB si attestava a 38.044,01 punti, con un leggero +0,92%. Scende del 3% lo Spread BTP-BUND, a 106 punti. Cala anche lo Spread BONO-BUND del 4,68% a 62 punti, -4,53% invece per lo Spread OAT-BUND a 68 punti.
L’avvio ufficiale dei Dazi del 25% su Alluminio e Acciaio aumenta le incertezze, mentre l’UE annuncia le contromisure. Un pacchetto di “tariffe” su prodotti americani del valore di 26 miliardi, per compensare le perdite.
Leonardo all’apertura segna un -1,46%, di controtendenza al trend attuale. Tornano col segno positivo Brunello Cucinelli (+3,34%), Buzzi (3,18%), Saipem (+1,83%) e Prysmian (+1,77%). Occhi puntati sul settore bancario, in sofferenza, anche se i risiko continuano. La Popolare di Sondrio ha annunciato il piano industriale al 2027 (con la previsione di un raddoppio dei dividendi) e, sul fronte OPS da Bper Banca, ha specificato che è “una realtà indipendente, agile ed efficiente, con una cultura distintiva“.
Le borse europee riflettono il medesimo sentiment dopo i crolli della chiusura innescati dalla guerra commerciale, ma “rassicurate” dalle dichiarazioni di Trump circa la buona salute dell’economia americana. Bene Francoforte, con segno positivo dell’1,02%, Parigi +0,81%, Londra +0,14%.
Ampia volatilità in tutti i Mercati soprattutto a causa delle decisioni altalenanti del Presidente Trump. Gli indici asiatici stanno rispondendo in modo frammentato. Tokyo si “salva” solo grazie alle performance del settore bancario e assicurativo mentre cede alle pressioni dei Dazi e della possibile recessione degli Stati Uniti, che secondo gli analisti è probabile al 35%. Il Nikkei ha chiuso con il segno positivo a +0,1%, Shenzhen +0,14%, Seoul +1,47%, mentre Hong Kong ha perso l’1,07%, Shanghai -0,2%.
