Ciò che la natura ha da offrirci può riguardare svariati tipi di piante dalle proprietà variegate. Gli episodi che hanno dell’incredibile sono studiati dagli scienziati per capire il lato nascosto della vita nel nostro Pianeta. E così è possibile ritrovare fiori che hanno 30 milioni di anni e che rimangono conservati e intatti nonostante il passare del tempo. Nella Repubblica Dominicana è quanto successo a una pianta velenosa che fa parte della famiglia dei girasoli. Studiata dai ricercatori americani, questa pianta sarebbe un fossile legato all’albero da cui si estraggono stricnica e curaro. Elementi che ritroviamo spesso nella letteratura perché in grado di colpire l’immaginario collettivo.
La cura dell’orto ci propone spesso la gestione delle piante velenose che, insieme alla consociazione degli ortaggi e delle erbe, rappresenta un punto delicato di questo lavoro. La presenza e la vicinanza di determinate piante potrebbe influenzare la produttività dell’orto e la sua ricchezza. Considerando le piante aromatiche e i fiori dovremmo tenere lontani camomilla e menta, basilico e salvia, aglio e crucifere. Quando si tratta di pomodori, dovremmo preoccuparci di tenere lontane le patate, le rape e i finocchi.
Come disporre gli ortaggi
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Alcune volte ci confondiamo e scambiamo piante velenose per benefiche perché la somiglianza ci trae in inganno. Alcune piante velenose simili al tarassaco potrebbero crescere nel nostro orto creando danni e pericoli. Il falso dente di leone e il falso tarassaco non sarebbero commestibili. La barba di falco e la pilosella lo sarebbero. La Pyrrhopappus sarebbe commestibile solo se le foglie vengono cotte. Sono erbe che dovrebbero essere consumate solo se acquistate in erboristeria tramite estratti da preparare seguendo le indicazioni. Altrimenti se le troviamo in natura o nel nostro giardino potrebbero fare male agli animali domestici, procurarci dermatici e, se ingeriti, crearci ulcere e gastriti.
Ma anche i comuni ortaggi potrebbero diventare tossici se coltivati vicino a determinate erbe o ad altri ortaggi. Prendiamo le zucchine. Potrebbero diventare tossiche se coltivate vicino alle zucche ornamentali che non sono commestibili. Le zucchine potrebbero farci male se coltivate in casa tramite semi privati della cucurbitacina. Anche una zona troppo soleggiata potrebbe renderle pericolose. I risultati sarebbero diarrea, nausea e gastroenterite.
Attenzione alle erbe spontanee e velenose
Piante velenose simili al tarassaco potrebbero danneggiare le colture così come l’accostamento di ortaggi che dovrebbero essere separati. Le melanzane traggono danni dai pomodori, dai peperoni, dalle patate e dal prezzemolo. È solo un esempio, ma dovrebbe portarci a ragionare sull’agricoltura sinergica. Questo metodo naturale ci permetterebbe di rendere l’orto produttivo senza utilizzare fertilizzanti o insetticidi. Sono le stesse piante ad alimentarsi e proteggersi tra loro. Ma attenzione. Così come sono in grado di sostituire i prodotti chimici, allo stesso modo potrebbero dare dei problemi.
Il geranio selvatico, il tabacco e l’agave tengono lontani insetti e predatori da ortaggi e frutta. Il geranio selvatico, però, potrebbe portare nel nostro giardino fastidiose farfalline che sono killer silenziosi ma pericolosi per l’equilibrio verde. Il tabacco potrebbe crescere in maniera incontrollata andando oltre i limiti consentiti dalla legge. L’agave potrebbe creare ustioni. Oltre 20 tipi di principi velenosi sono conosciuti tra i vegetali in Italia e molti potrebbero essere presenti nel nostro orto. Alcaloidi, saponine e ossalati sarebbero elementi pericolosi per l’essere umano.
Curiamo le erbe aromatiche
A differenza delle erbe spontanee, quelle aromatiche ci rassicurano per le proprietà e gli odori che emanano. Anche qui le regole si avvicinano a quelle riguardanti le piante velenose simili al tarassaco. Posizionamento e accostamenti dovrebbero essere studiati nei minimi dettagli. Il rosmarino, per esempio, ha molti utilizzi in cucina. Se vogliamo avere piante forti che durano nel tempo non dovremmo piantarle vicino ai pomodori, alle zucche, ai piselli, ai cetrioli e alle patate. Se vogliamo trasmettere benefici a cetrioli e pomodori piantiamoci vicino l’aglio che le protegge.
L’aglio proteggerebbe anche il prezzemolo grazie alle proprietà antibiotiche, antisettiche e antifermentative. Quindi controlliamo il nostro orto o il giardino dopo aver sistemato le colture secondo le regole dell’agricoltura sinergia. E facciamo attenzione. In Italia si trovano diverse piante velenose che sono comuni. Belladonna, cicuta, mughetto e tasso sono alcune di esse.
Piante velenose simili al tarassaco e quelle pericolose
Tra le piante ornamentali da giardino sono comuni gli oleandri. Hanno un bell’aspetto e si trovano spesso nei giardini o lungo le strade. Si tratterebbe della pianta più tossica conosciuta in Italia insieme alla cicuta. L’oleandro sarebbe in grado di creare malessere, confusione, nausea e vomito. I principi attivi conosciuti come glucosidi cardioattivi interverrebbero direttamente sul cuore. Le foglie potrebbe essere simili a quelle di certi tipi di alloro con cui verrebbero spesso scambiate. Si tratta non solo di piante velenose simili al tarassaco ma di tante piante che in Italia sono comuni e che potrebbero avere effetti collaterali di una certa entità.