Mercoledì la Commissione Europea studierà un modo per “mobilitare i risparmi”, ovvero mettere le mani sui 10mila miliardi di euro di risparmi dei cittadini europei?
Il piano europeo per finanziare il ReArm contempla opzioni molto preoccupanti per i retail. Bruxelles intende reperire parte dei fondi che serviranno a costruire carri armati & co dalle tasche dei cittadini. Si ipotizza la creazione di una “Unione dei risparmi e degli investimenti” che – come cita Il Sole 24 Ore “smuova e mobiliti almeno una parte di quei 10mila miliardi di euro dei cittadini europei parcheggiati in banca e in gran parte inutilizzati“.
Mobilitare i risparmi dei cittadini europei: cosa farà l’UE?
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Le parole di von der Leyen tuonano quasi minacciose: “Mobilitare i risparmi” con “molto coraggio”. Coraggio in che senso? Sono già tanti i rumors secondo cui potrebbero attivare prelievi forzosi dai conti correnti, oppure di obbligo di acquistare “bond di guerra”. Però proprio gli Eurobond vengono esclusi dalla Germania e da Olanda, quindi le strade percorribili rimangono quelle più controverse. Queste intenzioni, dunque, potrebbero confliggere innanzitutto con gli interessi dei risparmiatori, e poi sugli orientamenti etici degli stessi.
Contestualmente, Bruxelles, forse per dare un po’ più senso al piano “di mobilitazione dei risparmi”, afferma che nell’Unione Europea ci sono ancora 10mila miliardi di euro di liquidità nei depositi bancari. Rappresentano il 70% di risparmi privati, mentre il restante 30% risulta investito. Si tratterebbe di uno “spreco” non più ammissibile e si fa riferimento alla volontà di far nascere un mercato di capitali unico, per incentivare i cittadini a produrre liquidità e aiutare l’economia dell’area euro.
Suona tutto molto fumoso, però, e le notizie che arrivano anche dalla Francia non sono rassicuranti. Pare che persino Macron stia pensando di attuare un piano per mobilitare i risparmi dei cittadini francesi, sempre adducendo argomentazioni similari.
Non vuoi investire nella guerra o vuoi essere libero di mettere i tuoi risparmi dove ti pare? Potresti puntare sull’Oro
Se è vero che in Europa c’è una carenza generalizzata di educazione finanziaria, è anche vero che ci sono molti modi “semplici” per investire nel bene rifugio per eccellenza: l’Oro. Si può acquistare oro fisico, acquistare azioni di una società di estrazione dell’oro o altri investimenti correlati all’oro, come azioni di società che traggono il loro valore dall’oro. Infine, ma non da ultimo, ci sono gli ETF, che permettono di dribblare le criticità dell’acquisto di oro fisico. Ne abbiamo scovati tre su cui vale la pena approfondire.
- SPDR Gold Shares (NYSEMKT:GLD) – si tratta del fondo più datato, grande, con più liquidità ed esposto a oro fisico, conservato e protetto nei caveau. Anche se ha un rapporto di spesa leggermente più alto di ETF similari, si tratta di una opzione molto scelta anche da investitori istituzionali, per proteggersi da inflazione o shock finanziari.
- VanEck Vectors Junior Gold Miners ETF (NYSEMKT:GDXJ) – questo fondo è molto interessante poiché si espone a società minerarie che si stanno espandendo e in cui è ancora in corso l’esplorazione. Se queste società crescessero, i rendimenti dati dall’ETF potrebbero essere davvero sorprendenti.
- iShares Gold Trust (NYSEMKT:IAU) – questo fondo è molto simile al primo, solo che è anche leggermente più economico. Si tratta di un’opzione indicata per i piccoli risparmiatori che non vogliono preoccuparsi della detenzione fisica dell’oro, che in questo caso è conservato nel caveau di JPMorgan a Londra.