Dopo la discesa dei prezzi che ha caratterizzato la seconda parte del 2022, le quotazioni del petrolio si sono come ibernate all’interno di uno stretto trading range, rappresentato dai livelli di dicembre, delimitato da 83,83 $ e 70,57 $. Lo scenario che vede il petrolio giù fino a 50 $ di cui avevamo parlato a inizio dicembre, quindi, è ancora valido. Anzi, le ultime sedute hanno rafforzato questo scenario.
Perché il petrolio ha perso oltre il 3% in un sola seduta?
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La variabili che influenzano il prezzo del petrolio stanno dando indicazioni divergenti, per cui è difficile avere indicazioni univoche su quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri.
Il rally dell’indice del dollaro, che ha raggiunto un massimo di tre settimane, ha indebolito i prezzi dell’energia. Inoltre, il prezzo del greggio è stato messo sotto pressione anche dai segnali di una ripresa discontinua in Cina, che ha mantenuto depressa la domanda di energia del Paese.
Sebbene l’impennata della spesa per i consumi registrata il mese scorso durante le festività del Capodanno lunare abbia stimolato l’ottimismo sulla ripresa della Cina, i segnali di debolezza dei produttori e delle vendite di auto e case segnalano che la ripresa non è ancora sicura.
Sul fronte opposto si trovano i dati economici statunitensi. Questi, infatti, segnalano una forza economica che sostiene la domanda di energia e i prezzi del greggio. Le buste paga non agricole di gennaio sono aumentate di +517.000 unità, molto più forti delle aspettative di +188.000 e con il maggiore incremento degli ultimi 6 mesi. Inoltre, il tasso di disoccupazione di gennaio è sceso inaspettatamente di -0,1 al minimo da 53 anni del 3,4%, mostrando un mercato del lavoro più forte rispetto alle aspettative di un aumento al 3,6%. Inoltre, l’indice ISM dei servizi di gennaio è salito di +6,0 a 55,2, più forte delle aspettative di 50,5.
Petrolio giù fino a 50 $, ormai non ci sono più molti dubbi: le indicazioni dell’analisi grafica
Il petrolio ha chiuso la seduta del 3 febbraio a quota 73,39 $, in ribasso del 3,28% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un ribasso del 7,89% rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Time frame giornaliero
Con la chiusura giornaliera sotto il forte supporto in area 73,64 $ potrebbero essersi aperte le porte per una continuazione del ribasso fino in area 64,60 $. La massima estensione del ribasso in corso, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 55,56 $.
Solo l’immediato recupero del supporto appena rotto potrebbe scongiurare lo scenario ribassista.
Time frame settimanale
Da inizio dicembre le quotazioni del petrolio si stanno muovendo all’interno di uno stretto trading range delimitato da 83,83 $ e 70,57 $. Solo una chiusura settimanale esterna a uno di questi due livelli potrebbe dare direzionalità alle quotazioni. Con una chiusura settimanale inferiore a 68,46 $, invece, si avrebbero elevate probabilità di vedere il prezzo del petrolio scendere fino in area 52,44 $.
Vista anche la posizione delle medie, la chiusura della prossima settimana potrebbe essere decisiva per capire da che parte si muoverà il petrolio nel medio/lungo periodo.
Time frame mensile
La tendenza in corso sul petrolio è ancora ribassista e ha come obiettivo più probabile area 53 4.
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