Spesso le spese da affrontare impongono di stipulare prestiti o finanziamenti. Ovviamente tutto ha un costo, esattamente come accade per chi sceglie la cessione del quinto. Pessime notizie dell’INPS per i pensionati: ecco i nuovi tassi d’interesse per questa primavera-estate.
L’aumento crescente dei prezzi ha messo in crisi tantissime famiglie e pensionati che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Risparmio ormai è diventata la parola più diffusa e presente sulla bocca di tutti. Anche chi prima faceva la spesa senza badare troppo alle offerte, si è trovato a fare i conti con prezzi sempre più sconvolgenti.
Sono tanti pertanto che per fronteggiare spese straordinarie sono costretti a ricorrere a prestiti e finanziamenti che talvolta non riescono a coprire. A tal proposito il legislatore ha anche aumentato la soglia di impignorabilità delle pensioni fino a 1.000 euro. Uno strumento molto utilizzato dai pensionati, anche per aiutare magari i propri figli o nipoti, è la cessione del quinto della pensione. Ovvero un prestito che il pensionato può ottenere da un intermediario finanziario o banca, rimborsabile attraverso un addebito automatico mensile effettuato dall’INPS sulla pensione. Tale addebito non può eccedere il quinto dell’importo mensile della pensione.
Come richiedere la cessione
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Per ottenere il prestito con cessione del quinto, il pensionato deve richiedere personalmente presso qualsiasi sede INPS la comunicazione di cedibilità. Quest’ultima è un documento dove si indica l’importo massimo della rata del prestito che va consegnato alla banca. La durata del prestito non potrà eccedere i 10 anni e sarà necessaria la copertura assicurativa per il rischio di premorienza del pensionato. Una volta espletate tutte le operazioni, l’INPS provvederà a versare la quota stabilita trattenendola direttamente dalla pensione. Ad ogni modo l’INPS, prima di effettuare il piano di ammortamento, verifica la presenza di determinate condizioni a tutela dei pensionati. Innanzitutto la banca o l’intermediario finanziario devono avere tutti i requisiti richiesti dalla legge, nel contratto devono indicarsi tutte le spese a carico del pensionato.
Aumentano i tassi d’interessi a questi pensionati dal primo aprile
Inoltre il tasso applicato al prestito non deve superare il tasso-soglia antiusura o il tasso convenzionale stabilito. Ovviamente ciò non vuol dire che non si applichi comunque un tasso d’interesse o che questo sia basso. L’INPS con il messaggio n. 1312 del 5 aprile scorso comunica l’aggiornamento dei tassi per il secondo trimestre 2023 che continuano ad aumentare. Infatti arriva la stangata per questi pensionati.
L’aggiornamento viene fatto in base al Decreto del Ministero dell’Economia del 25 marzo che ha indicato i tassi effettivi globali medi rilevati dalla Banca d’Italia. Essi entrano in vigore dal 1°aprile fino al 30 giugno 2023. Si tratta in particolare dei tassi concessi dalle banche e dagli intermediari finanziari ai pensionati. Aumentano i tassi d’interessi a questi pensionati a partire dal 1° aprile fino al 30 giugno nella seguente misura.
- Per gli importi fino a 15.000 euro, i tassi medi sono 12,89, mentre i tassi soglia usura sono 20,1125;
- per gli importi superiori ai 15.000 euro i tassi medi sono 8,85 e i tassi soglia usura sono 15,0625.
Pessime notizie dell’INPS per i pensionati: ecco quanto dovranno pagare di più. I tassi applicati in base ad età e importo del prestito
Pertanto i tassi soglia da utilizzare per le cessioni del quinto variano a seconda dell’importo e della fascia d’età del pensionato.
Fino a 59 anni, per gli importi fino a 15.000 euro il tasso soglia è di 9,42, mentre per importi superiore sarà del 7,32. Nella fascia d’età 60-64 anni per gli importi fino a 15.000 euro il tasso è pari al 10,22, mentre per importi superiori sarà del 8,12. Per la fascia 65-69 anni, il tasso soglia è di 11,02 per importi fino a 15.000 euro, invece per importi superiori è pari a 8,92. Nella fascia d’età 70-74 anni per gli importi fino a 15.000 euro il tasso è di 11,22, mentre per importi superiori sarà del 9,62. Per la fascia 75-79 anni, il tasso soglia è di 12,52 per importi fino a 15.000 euro, invece per importi superiori è pari a 10,42. Infine oltre i 79 anni il tasso soglia per importi di euro 15.000 euro è di 20,1125, mentre per importi superiori il tasso sogli è del 15,0625