La maggior parte di noi ha il conto corrente in banca. Se non altro, per la comodità degli accrediti di stipendi e pensioni, ma anche della domiciliazione delle fatture. E per i correntisti arriva una pessima notizia. E non c’è più niente da fare.
Il conto corrente, per tante persone, è una necessità quasi obbligatoria. Chi ha l’accredito dello stipendio o della pensione ha necessariamente bisogno del conto corrente. A volte, è anche utile per tanti altri aspetti.
Ad esempio, possiamo domiciliare le bollette, così da non doverci preoccupare di pagarle prima che scadano. Oppure, possiamo farci emettere delle carte prepagate, così da comprare, online, correndo limitati rischi nel caso ce le clonassero.
Ecco quale brutta notizia è piovuta in testa ai correntisti
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Insomma, tanti sono i vantaggi, ma tutto questo ha un prezzo da pagare. Perché, ovviamente, la banca fa la banca. E, infatti, c’è una pessima notizia per chi ha un conto corrente in banca. È la pessima notizia è che sono saliti i costi del conto corrente. A dirlo, non è un correntista arrabbiato, ma direttamente la Banca d’Italia. E non di poco. Vediamo di quanto.
Tra tutto, nel 2021, un conto normale è costato 94,7 euro, ovvero 3,8 euro in più del 2020. Rispetto a questi conti tradizionali, ci sono quelli online che sono particolarmente competitivi. Infatti, il loro costo medio è di 24,3 euro. Spese che sono cresciute rispetto al 2020, quanto erano di 2,8 euro in meno. Quindi, una cattiva notizia per i correntisti che si sono trovati a dover pagare di più. Difficile che nel 2022, la tendenza si inverta e, quindi, paghiamo l’ultima tranche di questi costi a fine anno.
Perché i conti correnti sono aumentati da un anno all’altro?
Ovviamente, uno si chiede il perché. Per quale motivo ci costano di più i conti correnti? Essenzialmente, la colpa è dovuta all’emissione e alla relativa gestione delle carte di pagamento. Dopo la pandemia, infatti, è cresciuta la richiesta, anche con l’obbligo dei commercianti di accettare anche i minimi pagamenti in POS. Il che, evitava ad uno di dover girare con del contante.
Oltretutto, si è visto come, in realtà, al commerciante costi di più un pagamento fatto in contanti che non col POS. Insomma, la carta di pagamento è certamente preferibile, ma dobbiamo anche considerare che la sua gestione ha un costo che dobbiamo pagare.
Pessima notizia per chi ha un conto corrente in banca, ma si può sempre scegliere dove avere il conto
Anche le spese variabili hanno avuto il loro peso, rispetto al 2020. La gente si è recata, logicamente, di più agli sportelli, il che ha avuto un costo maggiore. Tra queste spese, ricorrono anche le ricariche che facciamo della nostra ricaricabile. In tante, infatti, ci sottraggono 1 euro per ogni ricarica fatta, a meno che non ci siano ricariche fisse mensili. E, a fine anno, più la usiamo, più la ricarichiamo, più spendiamo.
Ecco perché in molti preferiscono i conti online, che costano, di base, meno, anche a livello di emissioni della carta. Tornando ai rialzi, un peso ce le hanno anche le spese fisse, +2,8 euro nel 2021. Che uno si chiede perché, se fa poche operazioni, debba pagare come uno che movimenta molto il conto. Purtroppo, questa pessima notizia, ogni anno, si ripete.