Non tutti i contribuenti sono tenuti a partecipare alle spese per le cure farmacologiche e le prestazioni sanitarie che ricevono. Vi sono infatti alcune categorie di cittadini che non devono pagare contributi alle Regioni per sottoporsi ad indagini cliniche. E che oltre all’esenzione ticket sono questi gli assegni mensili per anziani non autosufficienti e familiari che assistono invalidi. L’esonero dal pagamento delle visite specialistiche e dalle terapie farmacologiche rappresenta un grande vantaggio economico. Ciò vale soprattutto per i contribuenti che rientrano nelle fasce di reddito più deboli e fragili. In merito a ciò non è superfluo ricordare che ad essere sollevato dal pagamento delle prestazioni mediche sono proprio coloro che versano in condizioni finanziarie precarie. Pur tuttavia ecco quando non si paga il ticket sanitario anche con redditi superiori a 36.000 euro.
La fruizione gratuita di cure e visite mediche spetta infatti a coloro che posseggono redditi entro i limiti previsti dalla normativa. Ciò nonostante conviene prestare molta attenzione nel momento in cui si invia la richiesta per essere esonerati dal contributo alla spesa pubblica. Ciò perché piovono pesantissime multe dall’Agenzia delle Entrate anche sull’esenzione ticket 2022 per chi sbaglia a comunicare questi dati. Ma non sono soltanto i redditi a determinare il diritto all’esonero dal pagamento, ma anche specifiche circostanze relative allo stato di salute.
Vi sono infatti particolari disturbi, sindromi e limitazioni fisiche e/o psichiche che conferiscono immediato diritto alla fruizione gratuita delle cure mediche. E in modo particolare sono queste le patologie e le malattie croniche con cui si ottiene l’esenzione ticket sanitario.
Pesantissime multe dall’Agenzia delle Entrate anche sull’esenzione ticket 2022 per chi sbaglia a comunicare questi dati
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Oltre agli anziani che percepiscono assegni pensionistici assai modesti vi sono altri contribuenti che godono dell’esonero dal pagamento del ticket. Ci riferiamo nello specifico ai soggetti che hanno subito un licenziato o la cessazione dell’attività lavorativa a tempo determinato. Ne consegue che anche i disoccupati fruiscono dell’esonero al pari dei lavoratori in mobilità con il codice E02. Per ottenere tale riconoscimento il disoccupato deve inviare all’ASL di appartenenza un’autodichiarazione attestante il reddito relativo all’anno precedente. Se però dai controlli dell’Agenzia delle Entrate risultano inesattezze e difformità nell’autocertificazione scattano sanzioni pecuniarie. Ciò perché, secondo quanto stabilisce il Decreto legislativo 445/2000, la sottoscrizione di dati reddituali non veritieri equivale a falsa dichiarazione. E le dichiarazioni mendaci comportano il pagamento di misure sanzionatorie che partono da 5.164 euro e arrivano a 2.5822 euro.