Pesanti sanzioni dall’Agenzia delle Entrate per chi non ha rispettato questa scadenza ma ecco come evitarle

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Ultimamente i commercialisti di tutta Italia hanno lavorato moltissimo. Il motivo è che il 30 novembre scorso ricorreva l’ultima scadenza utile per presentare la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente. Fatta eccezione per alcuni casi in cui è prevista l’esenzione, ogni contribuente deve obbligatoriamente presentarla. Possono arrivare pesanti sanzioni dall’Agenzia delle Entrate per chi non ha rispettato questa scadenza ma ecco come evitarle in modo lecito. Anche se in pochi lo sanno, infatti, il Fisco prevede un periodo di “pentimento” entro cui rimediare al mancato invio. Vediamo come fare per predisporre un invio tardivo risparmiandoci una bella grana.

Pesanti sanzioni dall’Agenzia delle Entrate per chi non ha rispettato questa scadenza ma ecco come evitarle

Salvo casi di esenzione, tutti i contribuenti devono presentare la dichiarazione dei redditi entro le date specificate. Chi non lo fa rischia sanzioni salate, che vanno dal 120% al 240% in più dell’ammontare delle imposte dovute. Le sanzioni sono previste anche nel caso in cui non sarebbero risultate imposte da pagare dalla dichiarazione presentata. In tal caso, però, le sanzioni vanno da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 euro.

Prima che tali sanzioni vengano imposte, il Fisco prevede un periodo di tempo di 90 giorni in cui sanare l’irregolarità. Entro questo arco temporale, il contribuente può inoltrare regolarmente la dichiarazione non pervenuta. Quest’anno il termine ultimo del periodo di pentimento è fissato al 28 di febbraio 2022.

A quanto ammontano gli sconti sulle sanzioni

Chiunque provveda a inviare la dichiarazione entro la nuova scadenza avrà una riduzione sulla sanzione prevista. Nel caso di dichiarazione senza imposte da pagare, la sanzione scontata è pari a un decimo di quello prevista. Dunque, chi avrebbe dovuto pagare 250 euro di sanzione, inviando la dichiarazione entro il periodo di pentimento, ne pagherà “solo” 25. Nel caso di dichiarazioni che prevedono pagamento di imposte, gli sconti sulle sanzioni variano fino a un massimo del 30%.

Cosa succede a chi non provvede nemmeno entro la nuova scadenza

Se il contribuente non provvede a inviare la dichiarazione dei redditi nemmeno entro il termine del periodo di pentimenti, la dichiarazione è omessa. Tuttavia, se provvede a presentarla insieme a quella dell’anno successivo, la sanzione prevista può essere dimezzata. Se prima oscillava tra il 120% e il 240%, ora oscillerà tra il 60% e il 120% delle imposte da versare. Il dimezzamento vale anche nei casi di dichiarazioni senza imposte, che vedranno sanzioni dai 150 ai 500 euro.

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