Le detrazioni per le spese veterinarie relative al proprio animale domestico sono fruibili solo a determinate condizioni che prevede la Legge. Il contribuente che non fornisce una dimostrazione documentale su alcuni dati relativi al proprio cane, gatto o altro animale rischia di commettere un illecito. In tale occasione, potrebbero arrivare pesanti sanzioni a chi chiede le detrazioni fiscali per animali domestici in questi casi secondo l’Agenzia delle Entrate.
Quali regole valgono per le detrazioni fiscali
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Quando in famiglia si decide di prendere un animale domestico, le spese che si sostengono per la sua cura si possono portare in detrazione. Questa operazione è facilmente realizzabile nella compilazione del modello 730 ossia della dichiarazione dei redditi. Generalmente queste voci di spesa che interessano le cure per i propri piccoli amici domestici, si riportano nel Quadro E dedicato a oneri e spese. Ebbene, quando si comminano pesanti multe a chi chiede le detrazioni fiscali per animali domestici senza rispettare questa regola secondo l’Agenzia delle Entrate? Secondo quanto prevede l’art. 15, comma 1, lett. C-bis del TUIR è lecito che si proceda alla detrazione fiscale se sussistono le principali condizioni. Tuttavia, nel caso specifico delle detrazioni IRPEF che interessano le spese veterinarie, si deve prendere in esame un aspetto non trascurabile.
Perché arrivano pesanti multe a chi chiede le detrazioni fiscali per animali domestici senza rispettare questa regola?
Chi ha un animale da compagnia o per lo sport, oltre a certificare le spese sostenute, deve certificare anche il possesso legale dell’animale. Come fare per dimostrare tale possesso legale dunque? Il proprietario dell’animale può documentare tale condizione attraverso la documentazione che rilascia la ASL o il medico veterinario quando lo si iscrive alla specifica anagrafe. Pensiamo ad esempio ai famosi microchip che ciascun cane presente nell’elenco dell’anagrafe canina possiede. Una alternativa circa la prova del possesso può interessare anche la fattura di acquisto o un’apposita certificazione. Questo vuol dire dunque, che chi tiene in casa un trovatello che non presenta una regolare registrazione non può beneficiare delle detrazioni. Nel caso le chiedesse, rischierebbe di commettere un illecito in quanto non ha dichiarato allo Stato di possedere un animale domestico.
Nel caso il contribuente procedesse alla richiesta di detrazione per un animale non registrato, rischierebbe due differenti tipi di sanzioni. La prima è una sanzione di tipo amministrativo pecuniaria per indebita detrazione; in questo caso si applicherebbe un ulteriore 30% oltre agli interessi legali sulla imposta IRPEF. Nel secondo caso, l’ulteriore sanzione pecuniaria si applicherebbe a causa della mancata comunicazione del possesso dell’animale. Ecco perché si applicano pesanti multe a chi chiede le detrazioni fiscali per animali domestici in questi casi secondo l’Agenzia delle Entrate.
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