Tutti sapevano che sarebbero presto arrivate nelle cassette delle lettere di tanti italiani le famigerate buste verdi contenente una sanzione per niente gradita.
Il Governo ha infatti deciso di introdurre l’obbligo vaccinale per gli over 50, regolamentando la questione con un apposito decreto legge. Era stato anche introdotta una sanzione per chi non avesse adempiuto all’obbligo.
Senza andare a ripetere le varie fattispecie, si può approfondire quali sono le normative in vigore leggendo questo articolo.
Oltre due milioni di ultracinquantenni non avrebbero ancora, al momento, ricevuto la prima dose di vaccino. Sono proprio queste persone che temevano l’arrivo di una contravvenzione. Ebbene, si può tirare un sospiro di sollievo, perché è pericolo scampato per questi soggetti coinvolti dall’obbligo.
A causa di un errore informatico, infatti, nessuna delle sanzioni previste è stata ancora emessa. Probabilmente non si farà in tempo a multare nessuno prima della fine dell’emergenza pandemica.
Le ragioni di questo problema vanno oltre la semplice burocrazia: si tratterebbe, a quanto si legge su La Repubblica, di un problema differente.
Come detto, ben due milioni di italiani avrebbero potuto dover pagare 100 euro di multa per non essersi vaccinati. La procedura sarebbe stata semplice: l’Agenzia delle Entrate avrebbe inviato un avviso, a cui avrebbe poi fatto seguito la sanzione vera e propria. Ma per procedere all’invio, l’Agenzia deve sapere i nominativi interessati dalla contravvenzione.
Pericolo scampato per questi soggetti che adesso non dovranno più pagare questa multa salata all’Agenzia delle Entrate
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L’elenco dei soggetti interessati avrebbe dovuto essere stilato dalla società informatica Sogei, che per conto del Ministero dell’Economia gestisce i nominativi. L’elenco si ottiene incrociando vari dati, principalmente i codici fiscali e quelli del Sistema Tessera Sanitaria sulle vaccinazioni.
Raccolti questi dati e stilati gli elenchi, Sogei dovrebbe trasferirli al Ministero della Salute, che provvederà poi a comunicarli all’Agenzia delle Entrate. Ebbene, gli elenchi al momento non esistono.
La ragione sarebbe semplice: dev’essere il Garante della Privacy a dare il via libera, perché far circolare queste informazioni potrebbe essere lesivo dei diritti del cittadino.
Di fatto, finché il Garante non deciderà se e come procedere, questi elenchi non potranno mai essere stilati. Ma non finisce qui.
Come detto, prima di procedere alla sanzione vera e propria l’Agenzia delle Entrate deve inviare un avviso. Questo perché se il cittadino non si è vaccinato le motivazioni possono essere molteplici: magari è guarito dal Covid o possiede un’esenzione.
Ci vuole, insomma, una giustificazione dall’ASL che deve essere inviata entro 10 giorni. A quel punto, se l’esenzione non arriva, il cittadino viene inserito nella lista dei soggetti interessati dalle sanzioni. Poi, per la notifica potranno passare anche altri 180 giorni. Senza contare l’eventuale ricorso amministrativo. Insomma, i tempi si allungherebbero a dismisura, ben oltre il termine dello stato d’emergenza.