Nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno, non sarà più possibile portare in detrazione moltissime spese che quest’anno vengono effettuate in contanti. Questo è quanto stabilisce la più recente normativa al riguardo. Vediamo di seguito come fare per non perdere i rimborsi relativi all’imposta Irpef relativamente alle spese 2020.
Cosa cambia nelle modalità di pagamento per il 2020
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Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2020, sono state introdotte delle ulteriori restrizioni riguardo i pagamenti in contanti di molte spese portate in detrazione.
Affinché il contribuente possa avvantaggiarsi della detrazione del 19% sull’imposta Irpef, quest’anno dovrà fare molta attenzione alla modalità di pagamento utilizzata. Questo è quanto riportato all’interno dell’art.1, comma 679, della legge n. 160 del 27 dicembre 2019.
Cosa cambia da quest’anno
Perché perderete i soldi delle detrazioni se pagate in contanti? Nello specifico, la misura prevede: l’obbligo di effettuare i pagamenti attraverso mezzi tracciabili dal Fisco di modo che venga garantita la possibilità di portare in detrazione la spesa. Niente più acconti in moneta sonante al proprio dentista, o saldo dell’affitto universitario del figlio in contanti se si vuole beneficiare della detrazione fiscale. I pagamenti con obbligo di tracciabilità sono molti e riguardano le diverse categorie di spese detraibili.
Cosa si potrà pagare ugualmente in contanti
All’interno del comma 680 della summenzionata legge si prevede la possibilità di confermare il pagamento in contanti al fine delle detrazioni soltanto per spese quali:
- acquisto di medicinali e dispositivi medici (ad esempio: lenti a contatto, occhiali, apparecchi per misurare la pressione, etc.);
- prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.
La nuova norma sulle tracciabilità riguarda, nello specifico, le detrazioni ai sensi dell’art. 15 del TUIR. Pertanto, essa esclude le detrazioni relative ad altri articoli TUIR, ad esempio: bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus, etc.
Quali modalità di pagamento usare al posto dei contanti
Perderete i soldi delle detrazioni se pagate in contanti durante l’anno di imposta 2020.
Per fare in modo che alla prossima dichiarazione dei redditi non troviate brutte sorprese, sarà bene adeguarsi a quanto stabilito dalla legge. In particolare, l’art. 23 del D. Lgs. n. 24/1997 prevede che tutti i mezzi diversi dal contante, e quindi ritenuti tracciabili, siano i seguenti:
- carte prepagate o carte di credito;
- bancomat o carte di debito;
- bonifici bancari o postali;
- assegni bancari e circolari.
Alla specifica modalità di pagamento, si dovrà associare un’altra particolare attenzione: ciascun contribuente avrà il dovere di conservare la copia di ricevuta del pagamento effettuato (fattura, scontrino parlante, ricevuta fiscale, etc.).
L’obbligo di tracciabilità, ai fini della detrazione Irpef, sarà valido per l’anno di imposta 2020 e riguarderà la dichiarazione dei redditi del prossimo anno.
Chiunque scelga di pagare in contanti, potrà ugualmente farlo, nei limiti previsti dalla Legge. Tuttavia, non beneficerà del rimborso sull’imposta.