Sarà molto più facile perdere il reddito di cittadinanza nel 2023 alla luce della modifiche introdotte dal Governo sul sussidio. Alle solite minacce di revoca e decadenza dal sussidio che riguardano le offerte di lavoro o le pratiche furbesche adottate dai beneficiari, adesso si parla di corsi di formazione.
Il Governo Meloni ha introdotto nuove regole sul reddito di cittadinanza e parlare di stretta sul sussidio non è certo un’ esagerazione. Aumentano gli obblighi per alcuni beneficiari, aumentano le possibilità di perdere il reddito di cittadinanza e si accorcia anche la sua durata.
Ma sui cosiddetti obblighi formativi occorre approfondire meglio l’argomento. Perché sui corsi di formazione a partecipazione obbligatoria da parte dei beneficiari della misura servono gli opportuni chiarimenti.
Perdere il reddito di cittadinanza nel 2023 non sarà difficile
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Il reddito di cittadinanza esce fuori dalla manovra del Governo Meloni profondamente diverso da prima. Niente sussidio a chi ha tra i 18 e i 29 anni e non ha completato il percorso di studi obbligatori.
Solo 7 mesi di durata del sussidio a singoli o soggetti componenti il nucleo familiare di una famiglia che non ha all’interno invalidi, minorenni o persone sopra i 60 anni di età. È obbligo accettare la prima offerta di lavoro per non perdere il sussidio. Ma anche obbligo di frequentare i corsi di formazione per non rischiare la decadenza dal beneficio.
La guida ai corsi di formazione
Molti contribuenti e beneficiari del reddito di cittadinanza si chiedono cosa devono fare per l’obbligo formativo imposto dal Governo Meloni con le modifiche alla misura. Innanzitutto, va detto che sono state inasprite anche le sanzioni.
Dopo la revoca del sussidio per chi non partecipa ai corsi formativi, c’è anche il blocco a nuove richieste se non decorrono 18 mesi. Ma finendo il 31 dicembre 2022 il reddito di cittadinanza, incorrere nella decadenza dal beneficio o nella revoca, significa perderlo per sempre.
Ma chi deve cercare il corso di formazione adatto per adempiere all’obbligo? In linea di massima nulla vieterebbe ai beneficiari del sussidio che ricadono in questo obbligo, di cercare da soli un corso formativo regolarmente riconosciuto.
In attesa che le novità della Legge di Bilancio siano spiegate dall’INPS tramite opportuna circolare, possiamo dire che il beneficiario del reddito di cittadinanza attivabile al lavoro dovrebbe firmare il patto di lavoro al centro per l’impiego. E saranno questi uffici di collocamento a indicare al diretto interessato quali corsi dovrà seguire per non perdere il beneficio.