In Italia, molti cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza si domandano se rischiano di perdere il sussidio a causa del coronavirus. Le incertezze dominano gli animi dei più e tengono in tensione anche chi vanta nervi saldi. Attualmente, sono circa 2 milioni le persone che in tutta la penisola percepiscono il reddito di cittadinanza. Se volessimo fare una media, circa una persona su trenta beneficia del sussidio economico erogato dallo Stato. Una fetta di popolazione piuttosto cospicua che oggi, insieme a molti altri, si ritrova a vivere il clima di profonda insicurezza dominante. Nella situazione attuale, si rischia di perdere il reddito di cittadinanza a causa del coronavirus? Come dovranno comportarsi i numerosi cittadini che si avviano alla fase due?
Le problematiche legate alla fase due del percorso
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Al momento della scrittura di questo articolo, non sono state rese esplicite dal Governo le misure che riguarderanno i percettori del reddito di cittadinanza. Oltre a chiedersi se ci sarà una sospensione dei pagamenti, molti di coloro che si avviano alla fase due si domandano come potranno assolvere il patto lavorativo. Come molti sapranno, la fase 2 del percorso prevede l’assolvimento di lavori socialmente utili per tutti i percettori.
Questo vuol dire che ciascun beneficiario del reddito di cittadinanza sottoscriva il cosiddetto Patto per il lavoro. Il problema che si pone è duplice e riguarda tanto gli spostamenti per raggiungere la sede operativa, quanto la disponibilità di sedi. Il fine del percorso previsto congiuntamente al reddito di cittadinanza è quello dell’inserimento lavorativo. Purtroppo, quando sarà scomparsa l’epidemia, ci si chiede se questi posti di lavoro saranno ugualmente disponibili ai percettori del RDC. Oltre a queste problematiche, esiste il reale rischio di perdere il reddito di cittadinanza a causa del coronavirus?
I cittadini rischiano di perdere il reddito di cittadinanza a causa del coronavirus?
Non sono giunte ancora dal Governo delle chiare disposizioni in merito. Per il momento sembra che l’erogazione del sussidio economico non abbia subito mutamenti. Il problema resta quello della futura occupazione per molti e la richiesta di nuovi sussidi per tutti quei lavoratori che andranno incontro a licenziamento. È probabile che la questione venga passata in esame e che si trovino soluzioni più adeguate sulla scorta delle emergenze attuali.