Ciò che offre l’INPS in materia previdenziale spesso non è abbastanza conosciuto dagli stessi pensionati. Centinaia di migliaia sono i pensionati che percepiscono una pensione che è rimasta, come importo, pari alla pensione liquidata alla data in cui è stata percepita per la prima volta. Altri, invece, ne percepiscono una che è aumentata solo per quegli irrisori scatti di gennaio, in base all’andamento del tasso di inflazione. Invece ci sono alcune prestazioni e alcune norme che consentono di incrementare la pensione. Molti, però, nemmeno sanno di poter presentare richiesta.
Perderanno 155 euro i pensionati che non presentano questa domanda all’INPS entro la fine dell’anno
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Il pensionato che ha determinate situazioni reddituali ha diritto in molti casi alla corresponsione di somme aggiuntive sulla pensione.
Per esempio, l’importo aggiuntivo, cioè una erogazione supplementare, che alcuni pensionati possono percepire tranquillamente. Una misura in vigore dal 2001, istituita mediante la manovra finanziaria emanata il 23 dicembre 2000.
L’importo aggiuntivo è pari a 154,94 euro. La prestazione è appannaggio di titolari di pensione o pensioni, al di sotto del trattamento minimo INPS e che rispettano le condizioni reddituali utili alla prestazione e gli importi massimi di pensione percepita.
Nel dettaglio, per il 2022 avranno diritto a percepire 154,94 euro in più a dicembre i pensionati che hanno un assegno mensile di pensione fino a 524,35 (6816,55 euro annui). Avrà diritto a un importo inferiore il pensionato con assegno mensile superiore a 524,35 euro al mese e fino a 536,27 euro. Oltre tale soglia la prestazione non si percepisce.
Prenderanno l’importo aggiuntivo i pensionati che presentano questa domanda
Oltre all’importo della pensione, come già anticipato, molto importante è il reddito del pensionato ed eventualmente il suo reddito cumulato col coniuge.
Per il pensionato singolo la prestazione può essere fruita a condizione che il suo reddito non superi i 10.224,83 euro. Per i coniugati, la soglia è pari a 20.49,65 euro.
L’importo aggiuntivo è assegnato automaticamente al pensionato, perché l’INPS si basa sui dati reddituali a sua disposizione, quelli comunicati dal pensionato e quelli delle banche dati.
Non è raro, però, che alcuni pensionati non ricevano tali emolumenti. In questo caso, se il pensionato sa o crede di avere i requisiti, la via è quella di fare richiesta direttamente all’INPS. Occorre presentare domanda di ricostituzione di pensione.
Tale domanda può essere presentata da soli, tramite SPID, CNS o CIE collegandosi al sito dell’INPS e accedendo all’area riservata. In alternativa, occorre farsi assistere da patronati e professionisti del campo. Senza domanda di ricostituzione, perderanno 155 euro i pensionati che trascurano questa possibilità.
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