La donazione è un’operazione giuridica che suscita l’interesse di molti italiani. Infatti, soprattutto quando effettuata tra parenti, consente di ottenere grandi vantaggi fiscali. È possibile, ad esempio, trasferire la proprietà di un immobile pagando pochissime tasse. Proprio per questo, molti italiani ricorrono spesso a questo strumento, non sapendo però che esistono istituti giuridici migliori per raggiungere gli stessi obiettivi.
La donazione, infatti, è un istituto giuridico complesso e può creare diversi problemi. La donazione, per sua natura, è un’operazione molto instabile che, creditori ed eredi, possono facilmente attaccare e invalidare. Infatti, gli eredi potrebbero ritenere violata la loro quota legittima a seguito della donazione. Allo stesso modo, i creditori ritenere violato il proprio credito. Per questo il legislatore gli concede una serie di strumenti per tutelarsi. Il codice civile concede agli eredi l’azione di riduzione, mentre ai creditori riconosce l’azione revocatoria, entrambe con il fine di privare di effetti la donazione.
I problemi possibili
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Bisogna fare molta attenzione alla donazione perché perderà la casa e l’immobile ricevuto in donazione chi non controlla che l’operazione venga eseguita correttamente. La giurisprudenza ha parlato molte volte di azione revocatoria, azione di riduzione e strumenti giuridici per assicurarsi che la donazione sia efficace.
Ha trattato proprio di questo problema la Corte di Cassazione con la sentenza 6080 del 2020. Con questo provvedimento i giudici hanno spiegato che è nullo il preliminare di donazione. Detto più semplicemente è nulla la promessa di donazione. Per questo se un parente, un amico o un altro soggetto promette di regalarci un immobile, anche magari firmando dei documenti, dobbiamo fare attenzione. Infatti, questo accordo non ha alcun valore giuridico.
Perderà la casa o l’immobile ricevuto in donazione chi non controlla che sia stata effettuata correttamente in questo modo
Secondo i giudici l’impegno a donare è del tutto incompatibile con lo spirito di liberalità che deve animare il donatore. Secondo la Corte se un soggetto vuole donare un bene o lo fa immediatamente oppure non può promettere di donarlo. Infatti, non ci sarebbe il requisito della spontaneità che deve animare la donazione stessa. Dunque, attenzione perché se promettono di donarci un bene, anche firmando un contratto, questo non avrà alcun effetto e rimarremo a mani vuote.
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