Da quando è stato introdotto l’ISEE, la composizione del nucleo familiare ha assunto una maggiore rilevanza. Infatti ormai è praticamente alla pari di reddito e patrimonio. Anche il nucleo familiare incide e non poco sull’Indicatore della Situazione Economica Equivalente che concede il diritto all’accesso a numerose prestazioni assistenziali da parte dei cittadini. Per questo motivo non sono poche le famiglie che studiano e organizzano azioni idonee a comporre o scomporre un nucleo familiare in modo tale da abbassare o alzare l’ISEE. Capita spesso infatti che per avere accesso ad una prestazione assistenziale o un Bonus, una famiglia decide di separarsi, o meglio, di allontanare qualche componente trasferendolo in un’altra abitazione. Una mossa questa che può dare dei vantaggi di fronte a determinate misure assistenziali da percepire. A volte però, contrariamente a quanto si pensi, questa azione è controproducente.
Perché uscire dal nucleo familiare non sempre è vantaggioso per l’ISEE
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Una volta avere un figlio, autonomo come reddito e con diversi patrimoni a suo nome, nel proprio nucleo familiare, aveva una incidenza solo ed esclusivamente per le famiglie che vivevano in una casa popolare e in affitto. Infatti in questo caso il reddito del figlio si cumulava con quello dei genitori, finendo con il far pagare di più di canone alla famiglia. Un discorso simile in passato riguardava famiglie con pensionati al suo interno. Soprattutto per pensionati che godevano di assegni integrativi al minimo e con maggiorazioni legate al reddito, la presenza del figlio poteva danneggiare. Oggi invece con l’ISEE, redditi e patrimoni di ogni singolo componente un nucleo familiare vanno a incidere sull’indicatore. È un indicatore troppo alto può far perdere il diritto a prestazioni quali il reddito di cittadinanza, l’assegno unico e tanti altri benefici.
Quando un componente in meno in famiglia è deleterio
In definitiva possiamo asserire che la fuoriuscita di un figlio dal nucleo familiare tende ad essere una cosa positiva in relazione a determinate misure da poter percepire. Questo però in linea di massima, perché non sempre ridurre il nucleo familiare è un vantaggio. Infatti la composizione nucleo familiare, anche solo numericamente incide sull’ISEE. E spesso si finisce con il perdere prestazioni e soldi per via di un nucleo familiare rimpicciolito rispetto al precedente.
Alcuni effetti negativi della fuoriuscita di un familiare dal nucleo
Non è detto quindi che un figlio con redditi piuttosto bassi che non lo rendono completamente autosufficiente, finisca col penalizzare una famiglia in relazione a Bonus e agevolazioni. Anzi, spesso è esattamente il contrario. Infatti come scala di equivalenza una famiglia composta da tre persone è penalizzata rispetto ad una famiglia composta da quattro persone. Inoltre abbassandosi il numero dei familiari, si abbassano anche alcuni vantaggi dettati dalle misure assistenziali previste. Perfino il reddito di cittadinanza si riduce per una famiglia che prima era composta da quattro persone e che poi diventa composta da sole tre persone. Prima di attuare la decisione di ridurre il nucleo familiare quindi, meglio fare bene i conti. Perché uscire dal nucleo familiare può essere meno vantaggioso di quello che si crede.
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