Fra le spese mensili della maggior parte dei consumatori italiani rientra quella che riguarda l’acquisto dell’acqua in bottiglia. Potrà essere naturale, effervescente o frizzante, ma comunque rappresenta una voce di spesa non trascurabile nel bilancio delle uscite. E soprattutto nel caso di famiglie con più figli i costi da sostenere non sono certo di poco conto se si scelgono alcuni tipi di acque minerali con specifiche proprietà. Del resto, è incredibile quanti soldi spende al mese una famiglia di 4 persone per mangiare e quanto si potrebbe risparmiare sulla spesa alimentare. Attualmente la gamma di scelta è talmente ampia che si fa fatica ad individuare la tipologia di acqua più adatta alle proprie esigenze. Bisogna, infatti, valutare anche l’impatto economico e la possibilità di risparmiare scegliendo acque minerali con ottime proprietà ma meno costose.
Non sempre è, infatti, necessario spendere somme alte di denaro per assicurarsi un prodotto di qualità perché sono tanti i fattori che determinano il prezzo di vendita. Ad esempio, è questo il pane che potrebbe comprare chi ha la glicemia alta o il colesterolo a 250 e che costa meno di 30 centesimi a porzione. Allo stesso modo perché spendere molti soldi per l’acqua minerale se queste marche con residuo fisso basso costano meno? Molti consumatori comprano i prodotti che sono oggetto di pubblicità convincenti e che si guadagnano una collocazione particolare sugli scaffali di vendita. Eppure, ecco cosa si nasconde dietro le offerte 3×2 dei supermercati più convenienti che non tutti sanno e che non sempre risultano così vantaggiose.
Perché spendere molti soldi per l’acqua minerale se queste marche con residuo fisso basso costano meno?
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Secondo quanto dispone il Decreto legislativo n. 176/2011 le acque minerali in commercio si distinguono anzitutto per i valori del residuo fisso. A seguito del riscaldamento a 180° e della conseguente evaporazione le acque minerali presentano un contenuto variabile di sali. Se l’etichetta riporta un residuo fisso alto significa semplicemente che è più ricca di sali minerali e non già che sia dannosa per la salute. Sono particolarmente indicate per i soggetti più anziani e per gli sportivi che perdono molti liquidi durante gli allenamenti. Al contrario le acque meno mineralizzate con residuo fisso inferiore ai 50mg/litro sono altamente digeribili e pertanto ideali per i neonati. Attualmente esistono diversi tipi di acqua commerciabile che garantiscono effetti benefici in base anche al tenore di calcio, sodio, magnesio e ferro.
Il consumatore che sceglie un’acqua con residuo fisso non molto oltre i 50mg/litro non deve necessariamente spendere somme prodigiose di denaro. Tra le tante l’acqua minerale Martina frizzante ha un residuo fisso pari a 29mg/L, contiene 2,50 mg/L di calcio e un costo medio di 0,11 euro al litro. Il che equivale a dire che il prezzo del formato da 1,5 L oscilla tra 0,14 e 0,18 euro. Altrettanto basso in quanto pari a a 85,80mg/L il residuo fisso dell’acqua naturale Alpe Guizza che proviene dalla Fonte Caudana. Il prezzo indicativo di quest’acqua è di 0,17 e si riferisce al formato da 2 litri, mentre il prezzo medio della Gran Guizza a litro è di 0,12 euro.