Uno studio effettuato a Bangalore in collaborazione con l’Università di Louisville negli Stati Uniti avrebbe individuato nella urolitina la molecola con cui contrastare il morbo di Crohn. In Italia 200 mila persone soffrirebbero di malattie infiammatorie intestinali croniche e la scoperta potrebbe dare speranza a tante persone in difficoltà. L’urolitina sarebbe un metabolita microbico proveniente dal melograno, alimento utile per ridurre le infiammazioni ma anche per riformare la barriera intestinale.
La domanda che sporge spontanea quindi sarebbe quanto succo di melograno bere al giorno. La risposta degli esperti sarebbe che una tazza di spremuta è sufficiente. Attenzione quindi a non esagerare. Stiamo parlando di 100 o 150 ml al giorno per un totale di 120 calorie.
Un consumo eccessivo di questo succo potrebbe portare vertigini, cefalee, sonnolenza e difficoltà respiratorie. Se stiamo assumendo anticoagulanti, il consumo di questo succo dovrebbe essere stabilito tramite consulto medico. Il succo di melograno, se assunto con le giuste dosi, aiuterebbe a prevenire lo stress ossidativo, l’ipertensione, l’iperglicemia. Molti organi ne trarrebbero benefici oltre all’intestino. Pelle, sistema immunitario, reni e fegato migliorerebbero le loro funzionalità e anche la circolazione sanguigna sarebbe facilitata.
Quando bere il succo e in che modo
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Se ci chiediamo perché scegliere il succo di melograno significa che siamo alla ricerca di un integratore completo in grado di fare la differenza per il benessere del nostro organismo. Per questo non dovremmo fare errori. Oltra a non esagerare con la quantità, dovremmo bere il succo al mattino, preferibilmente a colazione. Questo perché potremmo facilmente ridurre i livelli di acido urico e con un bicchiere potremmo ottenere il 20% in più di antiossidanti rispetto al tè verde. Bevuto dopo il pranzo otterremmo lo stesso risultato nei confronti del vino rosso.
È stato dimostrato che il succo di melograno se unito alle vitamine del gruppo B e C sia in grado di combattere la stanchezza. È una scoperta che deriva dall’università Federico II di Napoli. Sarebbe uno studio sperimentale effettuato tramite questionari internazionali mirati a migliorare la qualità della vita. L’integratore è stato assunto per un mese prima di compilare le statistiche ufficiali. Il succo di melograno è considerato un integratore vegetale ammesso tra gli integratori alimentari. Gli elementi da cui trarre benefici sarebbero i polifenoli che sono sia antiinfiammatori che antiossidanti. Per sfruttare il sapore gradevole del frutto si potrebbe preparare una bevanda rinfrescante diluendo il succo con acqua naturale o frizzante.
Quanto dura il succo di melograno in frigorifero
Perché scegliere il succo di melograno? Ha poche controindicazioni e molte proprietà come abbiamo visto. Ma come dovremmo conservarlo in frigorifero? La conservazione dovrebbe avvenire attraverso bottiglie ben sigillate che a basse temperature potrebbero durare anche 3 giorni. Non è consigliato andare oltre, l’acidità della bevanda potrebbe aumentare considerevolmente. Nonostante gli studi abbiano decretato che questo succo è un ottimo protettore per la mucosa gastrica, il consumo prolungato potrebbe essere sconsigliato a chi soffre di gastrite o reflusso gastroesofageo. Questo frutto manterrebbe intatta la sua acidità a prescindere da come viene consumato e dalle temperature alle quali viene conservato.
Perché scegliere il succo di melograno e cosa fare con i semi del frutto
Per ottenere ottenere 1 litro di succo di melograno dovrebbero essere necessarie 10 melagrane spremute. Se aggiungiamo zucchero di canna e limone la nostra bevanda mattutina è pronta per essere degustata. Possiamo berlo anche in inverno perché se conservato in freezer durerebbe fino a 3 mesi. Se non lo scongeliamo del tutto potremmo avere una granita invernale ricca di proprietà benefiche. Vitamina A e C in inverno sono molto importanti per prevenire influenze e raffreddori è questo integratore alimentare versatile ci aiuta in tal senso.
I semi del frutto possono essere mangiati insieme alla polpa oppure possono essere essiccati e messi a terra così da ottenere un estratto di semi ottimo per condimenti o come prodotto cosmetico. Se invece vogliamo ottenere un olio essenziale ricco di elementi nutritivi possiamo pressarli senza raffinarli così da avere un prodotto di alta qualità.