Perché le polizze digitali favoriranno la sottoscrizione di assicurazioni per tutti

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Perché le polizze digitali favoriranno la sottoscrizione di assicurazioni per tutti. L’industria assicurativa deve, senza indugio, accelerare la propria digitalizzazione. Nel farlo, otterrà due risultati. Risponderà ai bisogni dei consumatori, ed attrarrà individui e imprese che, per reddito e cultura, non sono usi ad assicurarsi. L’industria assicurativa, deve, in una parola, creare una digital inclusion assicurativa.

In Italia la digital inclusion assicurativa ha raggiunto un carattere di necessità. Questo perché la platea di persone non raggiunte da un’offerta assicurativa è molto estesa. Basta pensare ai giovani, ai Millennials. I quali hanno esigenze diverse da chi li ha preceduti. E sono molto più attenti e sensibili verso il bisogno di protezione. Inoltre, essi hanno abitudini di spesa e consumo fortemente orientati all’efficienza e alla sostenibilità economica.

E’ di ogni evidenza che per le compagnie assicurative si tratta di una doppia sfida. Il mercato digitale è di fatto inesplorato, e quindi nuovo. Ed allargare la platea di potenziali sottoscrittori rientra nella mission di un’assicurazione, cioè diffondere la protezione di famiglie e imprese. Solo l’incorporazione delle tecnologie digitali consentirà di disegnare un’offerta più personalizzata, flessibile e adeguata al bisogno del momento. Che poi è quello che i nuovi utenti si aspettano. La nuova offerta, tra l’altro, sarà parallela alla vecchia. Questo perché di fatto il mercato è nuovo ed inesplorato, come detto. Le compagnie assicurative devono essere capaci di rispondere ai nuovi orientamenti del mercato. Non farlo sarebbe molto penalizzante, per loro. Ecco perché le polizze digitali favoriranno la sottoscrizione di assicurazioni per tutti.

Perché le polizze digitali favoriranno la sottoscrizione di assicurazioni per tutti?

Ricerche recenti evidenziano come la copertura assicurativa per l’età dei Millennials, cioè 20-40 anni, sia discreta (2 su 3) per l’RC auto. Ma è pessima, solo 1 su 20, per la protezione della casa. Ancora peggio, nell’ordine di 1 su 100, per i prodotti Vita e Salute. Le stesse ricerche, chiaramente, dicono il perché di questa bassa penetrazione. Non si tratta di mancanza di interesse. Ma di limiti imputabili all’offerta tradizionale. Da cui emergono, purtroppo, la bassa conoscenza degli stessi prodotti da parte di broker, agenti e reti fisiche. E la quasi totale assenza di un’offerta digitale chiara e flessibile, in linea con le esigenze, anche economiche, del target di riferimento. Quindi, mancanza di capacità comunicative e di offerta.

Più della metà dei Millennials è pronto ad accogliere nuove offerta assicurative, dichiarano. Purché siano adeguate alle proprie esigenze. In pratica, prodotti digitali chiari e semplici, flessibili, sottoscrivibili con un click. Quindi, condizioni semplici e facilmente accessibili.

Le questioni strategiche della digital inclusion

Bisogna rendere i prodotti semplici da capire e da usare. Vanno trovati nuovi canali di distribuzione per raggiungere clienti a basso reddito. E bisogna incorporare le nuove tecnologie nel modello di gestione. Le possibilità non sono solo per le compagnie assicurative, tutt’altro. Sono soprattutto per i clienti. Perché si aprono chance di accedere a prospettive di protezione che prima non avevano, vuoi per un’offerta da svecchiare, vuoi per una mancata sollecitazione.

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