Tutti noi conosciamo almeno un aracnofobo nella cerchia di conoscenze (e se non lo conosciamo, è perché siamo noi ad esserlo). Quello che pochi sanno è il perché i ragni ci fanno paura.
Due studi a confronto
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Gli psicologi ritengono che uno dei motivi per cui le persone temono i ragni sia dovuto a un’esperienza diretta negativa con gli aracnidi. Nell’ambito piscologico, nota come esperienza condizionante dell’aracnofobia.
Nel 1991, il Professor Davey della City University di Londra condusse uno studio in proposito. Circa il 75% degli adulti intervistati aveva una paura moderata o grave dei ragni.
Ciò che sorprende, è che Davey scoprì che nella maggioranza di questi casi, la paura non fosse il risultato di uno specifico trauma. Non c’erano, quindi, le premesse per un’esperienza condizionante dell’aracnofobia. A spaventare è forse la minaccia di essere morsi? Lo studio esaminò anche questo problema. Si scoprì che ad intimidire non è tanto la paura di essere morsi, ma i movimenti apparentemente irregolari dei ragni.
Un altro studio venne avviato nel 1997, stavolta imperniato sull’esperienza dei bambini.
Di tutte le cose che i bambini avrebbero potuto segnalare, ne emerse che i ragni rivestivano un ruolo cardine nelle fobie infantili.
Genetica o ambiente?
Prima di poter essere sicuri che il condizionamento sia la ragione principale, bisogna assicurarsi che non siano coinvolti anche fattori genetici. Nel 2003, John Hettema del Virginia Institute for Psychiatric and Behavioral Genetics ha prodotto degli studi sui gemelli per smascherare i fattori genetici.
I gemelli omozigoti hanno un DNA identico, e crescendo prendono decisioni e consuetudini che dovrebbero, in teoria, favorire l’indipendenza. Ciò dovrebbe consentire ai ricercatori di scoprire come i geni influenzano il comportamento. Pertanto, Hettema registrò le risposte dei gemelli a immagini “rilevanti per la paura” (ragni, serpenti) rispetto ad altre “irrilevanti per la paura” (cerchi, triangoli). L’analisi statistica dei risultati rivelò che le influenze genetiche fossero “sostanziali”, il che significa che l’aracnofobia è ereditabile. In soldoni, non bisogna necessariamente vivere una brutta esperienza coi ragni, per averne paura.
Conclusioni
Perché i ragni ci fanno paura? Esperienza diretta, genetica, le cause sono molteplici.
Però, potrebbe esserci una tecnica per ridurre la paura causata da questi artropodi. Nel 2013, Paul Siegel della State University di New York ha pubblicato uno studio che ha aiutato alcuni volontari a ridurre la loro aracnofobia. Per prima cosa, hanno diviso i volontari fra fobici e non fobici, sulla base di alcuni test sull’aracnofobia. Dopo una settimana di test, entrambi i gruppi sono stati esposti a immagini ripetute di fiori edi ragni, per un tempo molto breve.
Una specie di Cura Ludovico, ma molto meno cruenta e deleteria.
Il trattamento sperimentale suppone che le persone non possano riconoscere le immagini a livello conscio, bensì subconscio. In effetti, una volta ripetuti i test sul campione aracnofobico, si era manifestata molta meno paura rispetto alla prima seduta di esposizione.
“Conosci il tuo nemico” può essere sicuramente un passo per cominciare ad amarlo.