Da un’analisi della Consob emergono i motivi per cui gli italiani non investono nei mercati finanziari tanto quanto accade in altri Paesi. Ci sono degli strumenti di investimento particolarmente graditi in Italia, vediamo quali sono.
Sicuramente siamo un popolo di risparmiatori e non amiamo mettere troppo a rischio il nostro capitale. I buoni fruttiferi postali ed i certificati di deposito sono sicuramente e storicamente gli strumenti più apprezzati. Ma perché guardiamo con sospetto ad altre opportunità di investimento?
Perché gli italiani non amano lo scambio di azioni e obbligazioni
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Il mercato mobiliare richiede una certa preparazione per essere affrontato al meglio. I mercati finanziari in Italia sono comunque al centro della nostra vita, perché influenzano l’economia e la quotidianità. I nostri mercati sono di 3 tipi. I mercati regolamentati dove si hanno notevoli informazioni in merito all’emittente ed agli strumenti che vengono negoziati. I sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) hanno le stesse caratteristiche dei mercati regolamentati ma possono essere gestiti anche da banche o SIM.
Infine ci sono banche che agiscono per proprio conto e per conto dei clienti al di fuori dei mercati regolamentati o degli MTF e sono i cosiddetti internalizzatori sistematici. Si tratta dunque di un mare magnum in cui si rischia di annegare se non si hanno le idee chiare. Secondo la Consob, infatti, il 10% degli scettici non investe in Borsa per conoscenze finanziarie insufficienti.
La diffusione dei prodotti finanziari in base alla conoscenza del mercato
Sarebbe limitante un’analisi che prende in considerazione i motivi dichiarati. Guardando bene ci si rende conto che anche soggetti che possono vantare ottime conoscenze finanziarie puntano su strumenti meno rischiosi come, ad esempio, i fondi comuni di investimento. Inoltre, secondo Consob, ben il 48% di investitori esperti ha scelto certificati di deposito e buoni fruttiferi.
I piani individuali di risparmio, nonostante siano una forma di investimento incentivata fiscalmente, sembrerebbero invece praticamente inutilizzati da entrambe le categorie. L’indagine denota comunque una ritrosia nei confronti dei mercati, specialmente per i costi elevati, l’assenza di un rapporto di piena fiducia con un consulente e la scarsità di informazioni.
Quali sono le barriere e come scelgono gli investitori
Paradossalmente i soggetti meno alfabetizzati in campo finanziario scelgono soluzioni più rischiose. Ma i propri capitali non devono essere collocati irresponsabilmente. Da qui l’importanza di trovare un consulente professionale ed indipendente. Nonostante l’inflazione galoppante, gli italiani restano lontani dagli investimenti. Complice di tutto questo è anche il vertiginoso aumento di spese che ha intaccato pesantemente il risparmio. Le fasce più colpite da questa erosione sono quelle economicamente più deboli, che sono arrivate a spendere più di quanto potessero permettersi negli ultimi mesi. Gli italiani hanno ancora una forte propensione ad accumulare il denaro per eventuali ed improvvise esigenze. Trovano sicurezza nell’avere a disposizione le proprie risorse piuttosto che saperle vincolate.
Ecco perché gli italiani non amano investire. Per far fruttare i propri risparmi occorre scardinare il pregiudizio, anche attraverso la pianificazione e l’educazione finanziaria.