Quando arrivano le cartelle esattoriali spesso queste sono caratterizzate dalla presenza di diversi debiti fiscali e tributari insoluti. Debiti che possono includere pure tasse non pagate di cui il contribuente ha letteralmente perso la memoria.
Analizzando il documento di sintesi, per tutte le imposte dovute, può inoltre capitare che non tutti i debiti siano in realtà esigibili. In quanto ci possono essere delle tasse, delle imposte e/o dei tributi che è vero che non sono stati pagati. Ma che, comunque, sono prescritti o magari c’è stato in precedenza un condono. E quindi non sono più dovute.
Vediamo allora di analizzare questo importante aspetto, ovverosia quello delle cartelle esattoriali che, in tutto o in parte, non devono essere pagate anche se poi magari dovessero arrivare a raffica i solleciti di pagamento.
Perché e quando le cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione non si pagano più tra condono e prescrizione anche se arriva il sollecito
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Per capire se all’interno della cartella esattoriale ci sono delle tasse che non devono essere più pagate occorre tenere conto dei termini di prescrizione. Al riguardo le tasse ed i tributi erariali si prescrivono in dieci anni. E tra queste tasse rientrano l’IVA, l’IRPEF ed anche le imposte di bollo e di registro. Mentre si prescrivono in cinque anni le tasse locali come l’IMU, la Tasi e la Tari.
Perché e quando le cartelle esattoriali non si pagano, quindi, è presto detto. In quanto nella cartella, per ogni tassa o tributo che non è stato versato, c’è indicato l’anno in corrispondenza del quale la tassa doveva essere versata ma non è stato fatto da parte del contribuente.
Occhio pure ai condoni sulle cartelle per il periodo dal 2000 al 2010 con i Governi di Giuseppe Conte e di Mario Draghi
Massima attenzione, per i debiti fiscali e tributari non versati e indicati nelle cartelle esattoriali, pure ai condoni che ci sono stati di recente. A partire, per il periodo dal 2000 al 2010, dalle cartelle esattoriali di importo fino a 1.000 euro. Cartelle condonate in automatico con un provvedimento del Governo Conte.
A seguire, inoltre, con il Governo Draghi, nel rispetto di opportuni requisiti di reddito, c’è stato pure, sempre per il periodo dal 2000 al 2010, lo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro sempre in automatico. Ovverosia, d’ufficio e senza bisogno di presentare la domanda da parte dei contribuenti con redditi non superiori alle soglia dei 30.000 euro.
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