Perché conviene presentare subito la successione e non aspettare 1 anno

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Oggi spieghiamo perché conviene presentare subito la successione e non aspettare 1 anno.

Cos’è la dichiarazione di successione?

Dopo la morte di una persona né la burocrazia nè il Fisco aspettano e ci sono alcune questioni pratiche e fiscali da sbrigare il prima possibile. Tra queste la dichiarazione di successione.

Si tratta di un documento fiscale a carico degli eredi del defunto. La sua funzione è quella di fornire all’Agenzia delle Entrate le informazioni sull’ammontare e la composizione del patrimonio ereditario.

Il fine è quello di calcolare le imposte che devono essere pagate.

Per cui quando muore una persona, i famigliari del defunto, o comunque coloro che hanno intenzione di accettare la sua eredità, devono presentare la dichiarazione di successione, salvo casi particolari.

La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dal decesso (data di apertura della successione) all’Agenzia delle Entrate.

Questo adempimento è necessario per liquidare l’imposta di successione a carico degli eredi.

Perché conviene presentare subito la successione e non aspettare 1 anno

Anche se la legge fissa in 1 anno il termine massimo per presentare la dichiarazione di successione, è conveniente eseguire al più presto l’adempimento.

Infatti, fino a quando gli eredi non hanno presentato la dichiarazione:

-i debitori del defunto e i detentori di beni che gli appartenevano non possono pagare le somme dovute o consegnare i beni detenuti agli eredi, ai legatari e ai loro aventi causa.

Questo vale anche per le aziende e gli istituti di credito e per gli enti emittenti titoli ed azioni, relativamente ai titoli trasferiti per causa di morte-

Ad esempio, la banca presso cui il defunto aveva un conto corrente congela il conto e ne impedisce il prelievo fino a quando non viene presentata allo sportello la copia della dichiarazione di successione fatta all’ Agenzia delle Entrate.

Solo dopo aver presentato la dichiarazione di successione, gli eredi possono sbloccare il conto e ciascuno prelevare la propria quota di denaro.

-non si possono trasferire immobili o beni mobili registrati come le auto. Anche il passaggio di proprietà dell’auto del defunto presuppone la dichiarazione di successione.

– il datore di lavoro che deve corrispondere il TFR agli eredi del lavoratore deceduto in attività di servizio, non deve richiedere prova della dichiarazione non essendo questo un bene dell’asse ereditario. La deve, invece, richiedere se il lavoratore è deceduto dopo la cessazione del rapporto di lavoro ma prima del pagamento (Ris. AE 6 febbraio 2009 n. 36/E).

-la voltura catastale è consentita solo se è stata presentata la dichiarazione di successione ed è stata corrisposta la relativa tassa.

Dal 15 marzo 2018 è disponibile la nuova procedura per la successione in modalità telematica.

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