Brutte notizie in arrivo per i pantofolai di tutto il mondo. Se si ha l’abitudine di passare tutta la giornata con indosso le pantofole, è bene sapere che non è il massimo per il nostro appoggio plantare. La pianta del piede, stando a quanto espressamente dichiarato anche dagli specialisti del Centro Humanitas di Milano, è una zona importante e delicata. Infatti, è proprio la pianta del piede ad essere attraversata da una fittissima rete venosa che svolge la funzione di una spugna. Ed è proprio tale spugna a svolgere un ruolo essenziale per il cosiddetto ritorno venoso. Vediamo ora quindi, nel dettaglio, perché bisogna evitare di stare troppo a lungo in pantofole.
Accorgimenti che evitano il ristagno dei liquidi
Indice dei contenuti
Tra gli accorgimenti più rilevanti che gli studiosi del Centro Humanitas di Milano sottolineano, segnaliamo i seguenti. In primis, va posta attenzione alla compressione plantare che si esercita quando si cammina. Di non certo minore importanza è poi la pompa muscolare, data dalla contrazione dei muscoli del polpaccio che si attiva all’atto del camminare. Entrambi questi aspetti si rivelano fondamentali per evitare il ristagno dei liquidi nelle estremità inferiori. In pratica, sono sempre gli esperti ad affermare, che è come avere a che fare con un cuore. Infatti, anche se non agisce come una pompa meccanica, questo sistema attiva una sorta di “spremitura” delle vene e dei vasi linfatici. Per cui è bene salvaguardare entrambi questi due meccanismi e le scarpe che si indossano possono fare la differenza.
Tipi di calzature
Andando avanti con la disamina delle calzature, è interessante rapportarsi allo studio pubblicato sul “Journal of Vascular Surgery”, di cui è sempre Humanitas a dare notizia. Lo studio ha messo a confronto vari tipi di calzature. Vale a dire, tacchi di 3,5 centimetri, di 7 centimetri a spillo o zeppe. La valutazione scientifica che ne è discesa è stata la seguente. Con scarpe da 7 centimetri la funzione della pompa si riduce, con conseguenze negative sul ritorno venoso. I valori tendono a mantenersi invece su livelli fisiologici, con tacchi di 3 centimetri circa. Sono quindi quest’ultime calzature che consentono un appoggio plantare adeguato con un conseguente lavoro corretto dei muscoli.
Scarpe raso terra
Per quanto riguarda, invece, ballerine e pantofole va fatto un discorso diverso. Se un tacco troppo alto distorce la postura e aggrava il lavoro di schiena e ginocchia, come visto in altro approfondimento, eliminare il tacco fa altrettanto male. Calzature molto basse, come ballerine e pantofole, pregiudicano la compressione, e quindi anche la funzione di spinta sulla pianta del piede. Per cui, anche le ballerine sarebbero dannose, al di là delle mode del momento.
Pantofole
Da quanto sopra esposto si evince chiaramente che le pantofole, non sono certo l’ideale per favorire una corretta circolazione venosa. Non solo la loro conformazione morbida, per via dei tessuti e delle pelli utilizzate, favorisce una rapida deformazione. Ma al contempo non viene nemmeno assicurata quella minima pendenza sulla pianta del piede, utile ad una corretta circolazione venosa. Quindi non basta camminare correttamente, ma anche scegliere le calzature da indossare con un occhio alle indicazioni di cui sopra. Ecco quindi perché bisogna evitare di stare troppo a lungo in pantofole.