Ci sono persone che non sopportano la doccia. Mostrano avversione verso qualsiasi forma di igiene del proprio corpo o di alcune parti di esso. Qualcuno dice di non lavarsi per una questione etica e cioè legata all’uso di detergenti che potrebbero rappresentare una forma di inquinamento. Fatto sta che, tra etica e riluttanza, ci sono individui maleodoranti. Dall’ascella a quell’olezzo più o meno intenso che si effonde da tutto il corpo.
Le celebrities puzzolenti che non amano la doccia
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Tra questi ci sono degli insospettabili, come il bellissimo Brad Pitt o anche lo scrittore Mauro Corona, giusto per rimanere in casa nostra. Quest’ultimo, non ce ne voglia, ma ha tutta la parvenza di uno stile di vita, per così dire, nature. Dalla lunghezza del capello, alla barba incolta, passando per una peluria generale e traboccante che certamente è sintomo di mascolinità, però se fosse pulita sarebbe meglio. Soprattutto per chi ci vive accanto. A suo dire, lo scrittore che vive tra i monti farebbe la doccia una volta al mese, preservando le parti intime che, invece, laverebbe con cadenza quotidiana. La sua scelta pare trovi motivo nella convinzione di voler preservare un certo (presunto) equilibrio della pelle.
Non si vedono ma si sentono e non si tratta solo di Brad Pitt
Prima di provare a capire perché alcune persone famose non si lavano, corre l’obbligo di passare in rassegna il celebre Brad Pitt. Spesso sui red carpet che contano, con un fascino che non conosce i segni del tempo, eppure, se le voci son vere, potrebbe emanare un certo olezzo. Pare l’attore scelga di non lavarsi perché i saponi inquinano. Almeno sarebbe questa la sua motivazione. E non è il solo, perché ci sono altri famosi allergici all’igiene, come Johnny Depp o Fulcro Pratesi, ex Presidente del WWF. E, per venire a noi, tra le folle si celano tanti non famosi che non usano lavarsi.
Perché alcune persone famose non si lavano e non lo ammettono facilmente
Al di là delle motivazioni più disparate, in molti casi si tratterebbe di ablutofobia, che rappresenta proprio la paura di lavarsi e si tratterebbe di un disturbo fobico e di tipo ansioso. Spesso tali soggetti evitano il contatto con l’acqua. Questo proprio per evitare di vivere quella sorta di disagio irrazionale che si scatena al contatto con l’acqua o nella pratica di altre forme d’igiene della persona. Le cause di tale avversità (che può sfiorare appunto una vera patologia) possono essere diverse e sono normalmente più frequenti nei bambini e negli adolescenti, ma anche in persone di età avanzata.
Per i bambini, ad esempio, l’origine dell’ablutofobia potrebbe essere una reale paura dell’acqua oppure un evento traumatico remoto di cui magari non si ha nemmeno consapevolezza. Di solito, per parlare di fobia, il rifiuto di lavarsi dovrebbe essere un comportamento persistente che magari si protrae per mesi o anni.
Conseguenze e possibili rimedi
Se di fobia si tratta, e cioè quando il comportamento diventa consuetudine consolidata, il soggetto potrebbe subire una sorta di isolamento sociale. E i motivi sono facili da individuarsi. Puzza e tutti si tengono lontano. Da tale condizione potrebbero poi derivare altre patologie, come la fobia sociale o l’insorgere di un’immagine distorta del proprio aspetto fisico. Ci sarebbero poi anche conseguenze di natura più squisitamente pratica, e cioè la possibilità di sviluppare patologie dermatologiche e finanche intestinali.
Nei casi propri di ablutofobia certa, tra i rimedi ci sarebbero mirati percorsi di psicoterapia eventualmente accompagnati da terapie farmacologiche che, nel caso, spetta al medico specialista definire e prescrivere. Anche perché, nel frattempo, il Mondo si è attrezzato con i depuratori e molti saponi non contengono più tensioattivi e sono pure economici da acquistare. Per non parlare dello smaltimento dei contenitori, che finiscono negli appositi scomparti della raccolta differenziata. Una storica vecchia conquista anche di quella parte d’Italia più pasticciona e priva di senso civico.