Ieri le Borse hanno patito una seduta molto difficile, ma non drammatica. La chiusura dei listini in Europa ci racconta di una giornata pesante ma non terribile. Ieri i principali listini europei hanno chiuso in calo del 4% circa, la Borsa Russa ha subito un calo del 40%. L’Europa ha minacciato di congelare tutti i beni russi, gli USA hanno minacciato di escludere Mosca dal sistema finanziario globale. Se le sanzioni previste venissero applicate, il debito russo rischia il default e l’economia una devastante recessione. Ecco perché la Borsa di Mosca si è inabissata.
Invece i listini del Vecchio Continente ieri hanno sbandato nelle prime due ore, poi si sono assestati. Questo perché gli operatori dopo la prima ondata di vendite si sono messi alla finestra. Nel pomeriggio è arrivato anche qualche timido acquisto che ha fatto risalire un po’ le quotazioni dai minimi.
Piazza Affari ieri nelle prime ore della giornata ha aperto con un calo di quasi il 5%, poi i prezzi hanno chiuso con una perdita del 4,1%. Il Ftse Mib ha chiuso a 24.879 punti lasciando aperto un ampio gap in apertura, che prima o poi sarà chiuso. La domanda è quando questo avverrà.
Perché a Piazza Affari il mercato azionario è crollato ma una montagna di soldi ha sommerso questi BTP con guadagni incredibili
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Oggi è l’ultima seduta della settimana e quindi difficilmente qualcuno si avventurerà in acquisti massicci, anche se forse potrebbero arrivare alcuni ordini speculativi. Il tonfo di alcune azioni, vendute sull’onda emotiva, ha reso i prezzi molto interessanti. Più probabile che gli operatori rimangano alla finestra ed attendano lunedì per nuove operazioni.
Al rialzo, se i prezzi del Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB) avranno la forza di risalire sopra i 25.000 punti potranno spingersi fino a 25.200/25.300 punti. Al ribasso, un calo sotto 24.500 punti, minimo di ieri, farà scendere i prezzi fino a 24.000 punti.
Un fatto interessante ieri è avvenuto in Piazza Affari. Lo spread tra BTP e Bund è calato di quasi il 4% a 163 punti. Il 21 febbraio era arrivato a 171 punti. Ieri gli operatori hanno venduto azioni ma hanno comprato titoli di Stato a piene mani. Gli investitori hanno messo in atto quello che si definisce fly to quality, hanno spostato i soldi dal mercato azionario su quello obbligazionario. Ecco perché a Piazza Affari il mercato azionario è sceso ma i BTP hanno guadagnato.
Ieri il prezzo del BTP decennale, scadenza a marzo del 2032, ha guadagnato l’1% in una sola seduta. Il trentennale, scadenza nel 2052, è salito del 2%. Il prezzo del BTP con scadenza tra mezzo secolo, nel 2072, ha chiuso in rialzo del 2,1%. Guadagni incredibili per una sola giornata. Se le tensioni dovessero prolungarsi questi titoli potrebbero continuare a salire anche la prossima settimana.
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