1.000 euro sono quasi due milioni delle vecchie lire. Sono soldi che, proprio ai tempi della lira, bastavano per mantenere un’intera famiglia. L’inflazione, pur tuttavia, ha eroso nel tempo i salari, gli stipendi e le pensioni. Ragion per cui il potere d’acquisto dei 1.000 euro di oggi si è sostanzialmente più che dimezzato rispetto ai quasi due milioni delle vecchie lire del passato.
Detto questo, vediamo quali sono le soluzioni possibili per migliorare il proprio tenore di vita. Proprio quando le entrate non superano la soglia dei 1.000 euro mese. Cosa che, attualmente, accade, purtroppo, nel nostro Paese per molti pensionati. Nonché, per tanti lavoratori in condizione di precariato.
Perché 1.000 euro al mese per vivere sono pochi e cosa fare per migliorare il proprio tenore di vita
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Nel dettaglio, la soluzione più drastica per guadagnare potere d’acquisto, con 1.000 euro al mese in tasca, è quella di lasciare l’Italia e di trasferirsi in Paesi, anche molto lontani, dove la vita è decisamente meno cara. Non solo il Portogallo, che da sempre è una delle mete più gettonate da parte dei pensionati italiani. ma anche a Panama, in Costa Rica e in altri Paesi come la Thailandia.
Questo perché 1.000 euro al mese per vivere sono pochi, spesso, pure per chi è single. Tra le bollette da pagare, il cibo e pure il canone di locazione, se si vive in affitto o se c’è da pagare mensilmente alla banca la rata del mutuo. La situazione, inoltre, si complica ulteriormente quando con 1.000 euro al mese deve vivere una coppia o addirittura una coppia con un figlio. Non a caso gli ultimi dati ISTAT, riferiti al 2021, rivelano che nel nostro Paese ci sono ben 5,6 milioni di persone che vivono in una condizione di povertà assoluta.
Cosa fare quando le entrate mensili sono inferiori
Per migliorare il proprio tenore di vita, quando le entrate sono anche inferiori ai 1.000 euro, ci sono delle vie d’uscita. Ovverosia, accedendo agli aiuti economici che sono concessi dallo Stato italiano proprio alle famiglie in difficoltà economica. A partire dal reddito di cittadinanza, passando per il Bonus luce, acqua e gas. C’è anche il Bonus asilo nido per chi ha figli piccoli con cui si possono ottenere fino a 3.000 euro annui. Infine, c’è l’assegno unico e universale. Esso permette di accedere, per i figli di età fino a 21 anni, a un contributo economico mensile che è strutturale.
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