Per un weekend in Sicilia questo posto vicino Palermo è imperdibile e ha affascinato Goethe, Dalì, Guttuso e alcuni registi italiani

Villa Palagonia

Approfittando di ponti e festività spesso si pensa di trascorrere del tempo in modo diverso. Ciò che appaga i nostri sensi, l’animo e la mente di solito è fare una vacanza, magari spendendo poco e rimanendo nella nostra bella Italia. Il nostro Paese, infatti, non finisce mai di sorprenderci con posti deliziosi, magari poco conosciuti. Oltre alle mete più affollate, sono tante quelle altrettanto interessanti che meritano una visita.

Magari si potrebbe visitare una grande città in un giorno e spostarsi in un centro minore quello seguente. Facciamo un esempio. Se per un weekend in Sicilia scegliamo di vedere le bellezze di Palermo, sarà facile poi spostarsi in qualche località vicina. Ce ne sono tante, pensiamo a Monreale, Mondello, Cefalù o Carini. Tra le altre, però, ce n’è una in cui si trova un edificio molto particolare.

La villa dei mostri

A pochi chilometri da Palermo sorge la graziosa Bagheria. Questa cittadina è diventata famosa grazie al film di Giuseppe Tornatore, Baarìa, e perché ha dato i natali al pittore Renato Guttuso. Sembra strano, ma qualcos’altro legherebbe i due. Punto in comune è la Villa Palagonia. Guttuso ci giocava da piccolo e Tornatore si dice abbia ricostruito sul set l’edificio storico per ambientarvi delle scene. Questa villa fu fatta costruire agli inizi del Settecento da Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, ma fu terminata da alcuni suoi successori.

Tra questi si distinse Ferdinando Francesco II detto il negromante. Persona non molto attraente, venne detto “u foddi”, il folle, probabilmente perché commissionò la creazione di centinaia di statue. Gran parte perse, ne rimangono abbastanza da ammirare attorno a Villa Palagonia. Sono figure mostruose ma che in senso alchemico e forse massonico avevano un significato preciso. Da una parte ci sono quelle legate alla musica e dall’altra creature deformi. Le descrive anche Goethe in Viaggio in Italia. Il principe di Palagonia, a dispetto del soprannome, sembra che fosse invece una persona lucida e ammirata.

Per un weekend in Sicilia questo posto vicino Palermo è imperdibile e ha affascinato Goethe, Dalì, Guttuso e alcuni registi italiani

Villa Palagonia si compone di due corpi quadrati ai lati, uniti al centro da una struttura curva. Dal piano basso, quello che era riservato probabilmente alla servitù e ai magazzini, si accede al piano nobile superiore attraverso una scalinata doppia esterna. All’interno si trovano la sala degli specchi, una cappella, una sala biliardo e gli appartamenti privati.

Si racconta che alcune sedie avevano la seduta sbilanciata e facevano scivolare gli ospiti e altre avevano degli spilli nascosti nell’imbottitura. Oltre a Goethe, anche Dalì visitò e apprezzò la villa. Per quanto riguarda il cinema, non solo Tornatore, come detto, riprodusse la villa per alcune scene del film Baarìa, ma Marco Bellocchio vi girò gran parte de Il regista di matrimoni. Tornando al pittore Guttuso, chi vuole ammirare le sue opere può visitare la vicina Villa Cattolica, edificio settecentesco sede del museo a lui dedicato e dove riposano le sue spoglie.

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