Perdere il lavoro è sempre un problema che spesso va oltre la questione economica. Il momento del licenziamento, infatti, per qualsiasi lavoratore è critico in quanto si tende a perdere molte certezze.
Al punto che molti lavoratori ricorrono alle vie legali, ovverosia impugnando il licenziamento e provando, attraverso la contestazione, a mantenere il proprio posto di lavoro. E spesso anche per ottenere un risarcimento. Ma al riguardo occorre tenere in conto i tempi lunghi della giustizia Inoltre, anche il fatto che non sempre il giudice dà poi ragione al lavoratore licenziato.
Per tutti i lavoratori licenziati ecco le 2 misure per continuare a mantenere la famiglia in attesa di una nuova occupazione
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Nel frattempo c’è però da mantenere la famiglia, e senza entrate sicure chiaramente non è mai semplice. Per fortuna rispetto al passato in Italia ci sono delle misure di protezione a livello economico e sociale che possono permettere al lavoratore licenziato di andare avanti con una certa serenità in attesa poi di trovare una nuova occupazione.
Infatti, per tutti i lavoratori licenziati ecco le 2 misure che sono utili per affrontare i periodi senza un lavoro. Si tratta, nello specifico, dell’assegno di disoccupazione che si può chiedere ed ottenere nel rispetto di opportuni requisiti. Inoltre, sempre nel rispetto dei requisiti richiesti per l’accesso, tra le possibili misure per continuare a mantenere la famiglia in attesa di una nuova occupazione c’è pure il reddito di cittadinanza.
Assegno di disoccupazione e reddito di cittadinanza in attesa di tempi migliori
Nel dettaglio, per chi è disoccupato a seguito di licenziamento, e nel rispetto dei requisiti richiesti, lo Stato italiano riconosce al lavoratore un’indennità. Ovverosia, la NASPI e l’indennità DIS-COLL. Oppure l’indennità di mobilità e l’indennità speciale di disoccupazione che è prevista per il settore edile.
Il reddito di cittadinanza, invece, è una misura di aiuto economico che è accessibile anche e soprattutto a favore dei disoccupati. Otre a questo beneficio economico erogato mensilmente dall’INPS,prevede la stipula di un patto per il lavoro al fine del reinserimento nel circuito occupazionale.
Non a caso, a partire dal 2022, chi prende il reddito di cittadinanza, ed è un percettore occupabile, è infatti obbligato con frequenza mensile a presentarsi per i colloqui presso i centri per l’impiego. Così come perde il beneficio economico in caso di rinuncia a due offerte di lavoro congrue.