Il Superbonus è un incentivo stabilito dal Governo Draghi per lavori edilizi trainanti e trainati che comportano una migliore sostenibilità e un cambio di classe energetica dell’appartamento o dell’edificio.
Il Bonus si concretizza in una detrazione fiscale di cui godere nella dichiarazione dei redditi, in quote uguale nei dieci anni successivi.
La detrazione fiscale può essere sostituita dallo sconto in fattura o dalla cessione del credito (che può essere effettuata per un massimo di 3 volte).
I controlli per i beneficiari del Superbonus 110% vengono fatti preventivamente, per verificare che tutti i requisiti siano a posto e che la domanda sia stata fatta rispettando tutta la normativa. Ma c’è un’altra brutta sorpresa che attende i beneficiari di questo incentivo edilizio. Scopriamo i dettagli.
Per tutti coloro che hanno usufruito del Superbonus 110 si prospetta una brutta sorpresa
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Tutti i beneficiari del Superbonus 110% subiranno inevitabilmente dei controlli fiscali successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, sino a 5 anni dopo la dichiarazione dei redditi comprensiva delle ultime quote di sconto in fattura o cessione del credito.
L’Agenzia delle Entrate potrebbe così richiedere ai beneficiari di esibire la documentazione necessaria: asservazioni, bonifici, fatture, titoli edilizi.
I controlli saranno incrociati e riguarderanno il Modello 730 e tutta la documentazione riguardante le spese detraibili, i redditi, eccetera. Occorre conservare tutti questi documenti per 5 anni dalla data di presentazione della dichiarazione stessa.
Per esempio la dichiarazione dei redditi del 2022 dovrà essere conservata fino al 31 dicembre 2027.
Se nella dichiarazione sono indicate spese detraibili o deducibili ripartite in più anni, i cinque anni partiranno dalla dichiarazione in cui è riportata l’ultima rata.
Quando inizieranno i controlli posticipati sui beneficiari del Superbonus?
I controlli preventivi sulle opere edilizie che hanno beneficiato del Superbonus sono iniziati ad aprile. Tali controlli si sono resi necessari per evitare l’elevato numero di frodi. In questo modo lo Stato ha evitato di consegnare il Superbonus a coloro che non ne avevano davvero diritto.
Per tutti coloro che hanno usufruito del Superbonus 110, i controlli successivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, saranno una brutta sorpresa. Essi potranno avvenire in qualsiasi momento, ma entro cinque anni dall’ultima dichiarazione dei redditi in cui è stata inserita l’ultima quota di cessione del credito o di detrazione fiscale delle spese.
Quali sanzioni si rischia se si dichiara il falso sul Superbonus
Il tecnico che firma e attesta dati falsi, per esempio, rischia una multa fino a 100mila euro, oltre ad una reclusione sino a 5 anni. Il beneficiario invece non rischia sanzioni penali, ma dovrà restituire l’intero importo ottenuto più gli interessi.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate potranno avvenire attraverso le dichiarazioni dei redditi. Nel caso si scopra una irregolarità, l’Ente invierà un avviso di accertamento.
L’Agenzia controllerà anche le cessioni dei crediti d’imposta. I controlli saranno formali e non entreranno nel personale.
Molti cantieri sono ancora bloccati per la limitazione delle cessioni del credito
Per tutti coloro che hanno usufruito del Superbonus 110% si prospetta questo scenario. Per tutte quelle imprese che lavorano seguendo la normativa e le regole, tutti i cambiamenti avvenuti in merito alle cessioni dei crediti d’imposta hanno procurato tantissimi problemi.
Il più importante è il blocco dei cantieri. Al momento, infatti, in Italia 7 cantieri su 10 sono bloccati per l’impossibilità delle imprese di far fronte alle ingenti spese, senza poter attingere ai crediti fiscali.
Questo rischia di paralizzare un settore che ha già sofferto anni a causa della pandemia e che rischia di ritrovarsi con un cumulo di debiti o di lavori non completati.
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